Sequestrato in casa dal figlio: ora il padre è grave

Si sono aggravate le condizioni del padre sequestrato in casa dal figlio che minacciava di ucciderlo a Tocco da Casauria.

Si è barricato in casa dopo una lite con il padre, minacciando di ucciderlo e tenendo con il fiato sospeso per oltre cinque ore le forze dell’ordine e gli abitanti di Tocco da Casauria. Potagonista della vicenda un agricoltore di 28 anni, che ha desistito dal suo intento omicida dopo una lunga trattativa con i carabinieri. Il padre, 66enne, ha riportato alcune fratture e una emorragia cerebrale ed è stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Pescara. A dare l’allarme è stata la madre del giovane chiamando i carabinieri. Dopo che la lite tra padre e figlio è degenerata il giovane ha cominciato a minacciare il genitore con un coltello e con un collo di bottiglia rotto. In pochi minuti in zona sono arrivati i militari della locale stazione e, poco dopo, gli uomini del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Pescara, agli ordini del tenente colonnello Gaetano La Rocca. Sul posto è poi sopraggiunto anche il comandante provinciale dell’Arma, Marco Riscaldati. Simultaneamente sono iniziate le trattative con il giovane da parte di un negoziatore dei carabinieri. Nel corso della lunga mattinata sono venuti a parlare con il 28enne anche la sorella e un cugino. Da Roma invece sono giunti i carabinieri di un nucleo speciale in previsione di un possibile blitz nell’abitazione dove si trovavano padre e figlio. Quando sembrava ormai imminente l’irruzione, il giovane, dopo l’ennesimo colloquio con i carabinieri, ha deciso di consegnarsi. Il padre è stato trasportato in ospedale a Pescara dove si trova in gravi condizioni. Il figlio, è stato prima trasferito in caserma per essere ascoltato dagli inquirenti, poi in ospedale per una leggera ferita alla mano e alla caviglia. Le indagini proseguono ora per ricostruire l’accaduto.

“Grazie al nostro negoziatore, un maresciallo in servizio al Comando Provinciale di Pescara, che ha fatto un lavoro egregio, siamo riusciti, al termine di un dialogo che si è protratto per molte ore – ha detto il colonnello Riscaldati – a convincere il ragazzo a desistere, e cosi siamo riusciti ad entrare con calma in casa e convincerlo a uscire senza dover fare alcun blitz”. Il sindaco di Tocco, Riziero Zaccagnini, aveva temuto il peggio. “Il ragazzo – ha commentato – ha avuto un disagio e probabilmente una discussione in casa che gli ha fatto perdere il controllo. Poi grazie al lavoro dei negoziatori dell’Arma e ai colloqui con i familiari è tornato lucido, tanto da rendersi conto che era il caso di ripristinare uno stato di normalità”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.