Senza braccialetto: resta in carcere l’aggressore ai profughi a Sulmona

Ha avuto i domiciliari, ma resta in carcere per mancanza di braccialetto elettronico l’autore del raid al centro profughi di Sulmona.

Non potrà uscire dal carcere di Pescara fino a quando non gli sarà trovato un braccialetto elettronico disponibile. Il caso, raccontato dal quotidiano “Il Centro” oggi in edicola, coinvolge Serafino Di Lorenzo (foto da Facebook), il giovane di Sulmona arrestato assieme ad un altro indagato originario di Arezzo, per l’irruzione violenta nel centro profughi di Sulmona ed il ferimento di uno dei 27 ospiti della struttura. Il legale dell’indagato, avv. Alberto Paolini, ha riferito al quotidiano che Di Lorenzo dovrà restare in carcere non meno di altri 40 giorni prima che sia disponibile il braccialetto per i domiciliari. Già partito il ricorso al tribunale del riesame. Sull’aggressione prenderà il via l’incidente probatorio il prossimo 18 settembre.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.