Rosatellum bis, respinto il ricorso cautelare a L’Aquila

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Rosatellum bis, respinto il ricorso cautelare anche a L’Aquila, nessun problema per il voto il 4 marzo. Ma per l’anticostituzionalità si attendono le pronunce nel merito.

Dopo quello di Firenze, anche il tribunale dell’Aquila ha dichiarato inammissibile il ricorso d’urgenza contro il Rosatellum bis, la nuova legge elettorale con la quale il 4 marzo andremo al voto per Camera e Senato. Dunque anche il palazzo di giustizia aquilano ha ritenuto non esserci il cosiddetto “periculum in mora”, in quanto «è un fatto che le elezioni politiche sono state già indette e si terranno tra poche settimane». Nessun rischio dunque per la procedura elettorale. A presentare i ricorsi è stato l’avvocato Paolo Colasante, con la consulenza di Enzo Di Salvatore, professore associato di Diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo, per conto dei deputati di Alternativa popolare, Massimo Artini (ex Movimento 5 Stelle), ed Eleonora Bechis, ai quali si è aggiunto l’abruzzese Stefano Moretti. I ricorrenti hanno annunciato che non si arrenderanno dopo questa pronuncia, cautelare e proseguono nella battaglia contro il Rosatellum-bis, aspettando le decisioni nel merito. A loro avviso la incostituzionalità è evidente sotto vari profili, già censurati dalla giurisprudenza della Consulta: dai listini bloccati alle pluricandidature, fino alle soglie di sbarramento.

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.