Riunione a Roma per la centrale Snam di Sulmona

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Riunione a Roma per la centrale Snam di Sulmona. Si è trattato del 4° incontro al MiSE e si è concluso con la necessità di ulteriori approfondimenti su diverse questioni che riguardano la centrale.

Per la centrale di compressione serviranno di Sulmona anche oggi Comune, Provincia e Regione hanno ribadito la loro contrarietà. Si ricorda come la PCM, nello specifico, su invito del MiSE ha promosso l’iniziativa per sondare l’eventuale sussistenza di condizioni per superare il dissenso degli Enti locali, avendo la Regione Abruzzo manifestato per tempo il proprio diniego all’intesa. Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato per il Comune il sindaco Giuseppe Ranalli, il presidente Antonio De Crescentis per la Provincia, oltre al presidente Luciano D’Alfonso, al sottosegretario Mario Mazzocca e all’assessore Andrea Gerosolimo per la Regione, sono stati evidenziati ed approfonditi alcuni aspetti della questione. In primis, relativamente alla manifestata disponibilità di Snam nel proporre la realizzazione di una centrale di compressione alimentata elettricamente (non più a gas, come da originario progetto), dunque ad impatto ambientale fortemente ridimensionato e ad emissioni ‘zero’ nel rispetto del vigente Piano Regionale per la qualità dell’aria. Un progetto diverso, un fatto nuovo che impone lo svolgimento di una ulteriore ancorche’ serrata attivita’ di concertazione territoriale. Secondariamente, l’acquisita disponibilita’ da parte di Snam a ricomprendere nell’ambito dell’area di intervento anche la zona degradata delle ex cave dismesse presenti in località Case Penti, il cui utilizzo sarebbe finalizzato all’attuazione di un progetto di recupero ambientale e funzionale quale spazio attrezzato da destinare al pubblico e da collegare al centro cittadino con un sistema infrastrutturale di mobilita’ sostenibile. Infine, su specifico invito del presidente D’Alfonso, la disponibilita’ ad espletare un momento di confronto ed approfondimento fra Snam e le rappresentanze istituzionali locali sulla reale sostenibilita’ della nuova proposta. Il dato di partenza, si ricorda, non e’ del tutto confortante: il Decreto di Compatibilita’ Ambientale, infatti, è stato da tempo rilasciato (risale al 2011) senza che la Regione esprimesse parere alcuno sul progetto; anzi, secondo l’attuale maggioranza, l’allora amministrazione regionale non avrebbe mai partecipato ad alcuna riunione tenutasi in sede di Procedimento VIA.

Alla fine le parti si sono date altri dieci giorni di approfondimento per valutare se tale nuova situazione contenga elementi sufficienti al superamento del diniego all’intesa da parte della Regione Abruzzo.