Pescara, sensi unici a singhiozzo per riapertura scuole

E’ appena entrata in vigore e già crea scompiglio la nuova ordinanza sul traffico deliberata dalla Giunta di Pescara: sensi unici a singhiozzo per la riapertura delle scuole. Intanto Bergamo mette in discussione l’autonomia dei ragazzi.

Il provvedimento è stato adottato in vista della completa riapertura delle scuole prevista per oggi, lunedì 12 settembre. Le nuove regole, che appaiono alquanto farraginose, resteranno in vigore per tutto l’anno scolastico. L’obiettivo, secondo quanto dichiarato dall’amministrazione comunale, è quello di evitare congestionamenti e favorire la sicurezza di adulti e bambini in corrispondenza delle scuole. In particolare, il riferimento è ai plessi scolastici di competenza comunale, nei pressi dei quali è stata avviata la sperimentazione di un provvedimento che si allinea agli orari di entrata e uscita delle lezioni. L’ordinanza fissa l’istituzione del senso unico direzione monti-mare, nel tratto viario di via Milite Ignoto compreso tra l’intersezione con viale Bovio e con piazza San Francesco, nelle fasce orarie comprese tra le 8:00 e le 8:40 e dalle 12:40 alle 13:20, per evitare congestioni al traffico in corrispondenza della scuola infanzia/primaria Codignola di via Milite Ignoto. Inoltre è stato istituito, nel tratto di viale Regina Margherita compreso tra l’intersezione di via Muzii e via De Amicis, nelle fasce orarie comprese tra le 8:00 e le 8:40 e dalle 12:40 alle 13:20, di una zona pedonale per tutelare pedoni e ciclisti in corrispondenza della scuola secondaria Mazzini.

“Abbiamo messo insieme un pacchetto di provvedimenti che puntano a migliorare e rendere più sicura tutta la circolazione intorno alle scuole, in particolare quella in corrispondenza degli ingressi della scuola primaria Codignola di via Milite Ignoto e della secondaria Mazzini di via Regina Margherita – ha dichiarato il vice sindaco e assessore alla Mobilità Enzo Del Vecchio – In quella zona sperimentiamo una limitazione della sosta e della mobilità in corrispondenza dell’entrate e delle uscite di scuola, che miglioreremo in base a come reagirà l’utenza. Fra le iniziative c’è anche l’impiego di personale nelle funzioni di vigilanza davanti agli edifici, i nonni-vigili. L’auspicio è che tutto si svolga nel migliore dei modi e che l’anno scolastico possa essere vissuto in sicurezza e con iniziative sostenibili, fra le altre il pedibus, esperimento piaciuto molto lo scorso anno, che ripeteremo anche quest’anno cercando di estenderlo a più scuole, perché ci siano sempre meno macchine davanti agli istituti e perché si possano creare nuove per socializzare e magari anche apprendere nozioni di educazione stradale che per i nostri ragazzi saranno preziosissime quando si muoveranno autonomamente”.

 

E se la confusione che potrebbero generare degli orari così frammentati è già oggetto di discussione tra i cittadini, un nuovo spunto potrebbe arrivare proprio dalla citata autonomia dei ragazzi, oggetto di polemiche dopo il caso scoppiato a Bergamo.  Tutto è nato dalla circolare con cui l’istituto comprensivo Alberico Da Rosciate impone alle famiglie il “ritiro” dei figli da scuola per ragioni di sicurezza: “Il ritiro alla fine delle attività didattiche di tutti gli alunni della scuola secondaria di primo grado dovrà avvenire attraverso accompagnamento dei genitori (o di un incaricato maggiorenne), in quanto minori di 14 anni”. In sostanza non solo un tredicenne della De Rosciate di Bergamo non può tornarsene a casa da solo – con buona pace dell’autonomia – ma neanche con un fratello o una sorella di 17 anni, che magari finora aveva aiutato genitori che lavorano a tenere in piedi gli orari di tutta la famiglia.