Pescara: salva Charlie, la tartaruga quasi uccisa dalla plastica

Ha rischiato di rimanere quasi uccisa dalla plastica, ma è stata salvata e curata dal centro studi cetacei di Pescara: è accaduto alla tartaruga Charlie.

L’animale, un esemplare di caretta caretta, è stato recuperato dagli uomini della capitaneria di porto e dai volontari del centro studi cetacei (CSC) e del Wwf, di ritorno dall’operazione di liberazione in mare di due tartarughe. Charlie, così è stata ribattezzata la tartaruga dal nome della motovedetta che l’ha salvata, era letteralmente prigioniera di imballaggi di plastica che l’avevano seriamente ferita su una pinna anteriore, la ostacolavano nei movimenti e rischiavano di strangolarla. Dopo aver ricevuto le prime cure a bordo, una volta sbarcata a Ortona, è stata subito trasferita al centro di recupero e riabilitazione tartarughe marine “Luigi Cagnolaro” di Pescara, dove è ora ricoverata.

Sul suo stato di salute il dottor Vincenzo Olivieri, presidente del centro studi cetacei che gestisce l’ospedale delle tartarughe, si è detto ottimista: “Era piuttosto malridotta, ma per fortuna è stata trovata in tempo”.

La giornata era iniziata positivamente con la liberazione di “Gelo” e “Cento”, due giovani tartarughe curate e rilasciare a 3 miglia dalla costa in modo tale da evitare ogni possibile incontro con le reti da posta e per offrire loro subito la possibilità di alimentarsi.

L’appuntamento, organizzato nell’ambito della Campagna GenerAzioneMare, lanciata dal WWF Italia, si era simbolicamente concluso con la liberazione dei due animali per mano dei volontari del centro studi cetacei e del Wwf. Durante il viaggio di ritorno verso la terraferma, c’è stata però la sorpresa.

“Il problema  è che per salvare le tartarughe, ma più in generale per salvare il mare e gli esseri che lo popolano con un ritorno positivo anche per noi, occorre che tutti, dagli operatori professionali a coloro che sulla spiaggia vanno solo in estate per le vacanze, dagli abitanti delle coste a quelli delle zone interne, prendano consapevolezza del problema e si comportino di conseguenza”, ha commentato la presidente del Wwf Chieti-Pescara, Nicoletta Di Francesco. “Serve insomma una GenerAzione Mare ed è quella che il Wwf vuole contribuire a creare con la sua campagna di informazione e di mobilitazione che ci vedrà ogni giorno in prima linea, insieme al CSC, a tutte le strutture del Wwf e in particolare a Wwf YOUng che si rivolge ai giovani e a chiunque voglia dare una mano”.