Pescara: Premio Borsellino, doppio appuntamento in Questura e Comune

Doppio appuntamento oggi a Pescara per il Premio Borsellino: in Questura inaugurato un monumento ai giudici Falcone e Borsellino; in Comune incontro con gli studenti sulla legalità.

“Il sorriso, omaggio a Falcone e Borsellino” è il monumento inaugurato questa mattina, venerdì 25 ottobre 2019, in Questura a Pescara. Scolpito nella pietra della Majella dagli studenti del Liceo artistico di Castelli, con la supervisione del maestro e scultore Valentino Giampaoli, il monumento è un omaggio ai due giudici vittime della mafia e rimarrà in esposizione per diverse settimane, prima di tornare a Teramo il 30 novembre per la chiusura del Premio Borsellino. In occasione dell’inaugurazione del monumento “Il sorriso”, la Questura di Pescara rimarrà aperta dalle 10 alle 20 di oggi e dalle 8,30 alle 14 di domani per quanti volessero vedere l’opera degli studenti di Castelli.

L’inaugurazione del monumento in Questura è stata presenziata, tra gli altri, anche da: Vito Crimi, viceministro dell’Interno; Nicola Morra, presidente della commissione bicamerale antimafia; Luigi Savina, presidente del Premio Borsellino e già vicecapo della Polizia; Francesco Misiti, questore di Pescara; Eleonora Magno, dirigente del Liceo artistico di Castelli che ha realizzato l’opera.

“Più che efficacia nell’azione investigativa si perde efficacia nell’azione di deterrente contro la mafia”, ha dichiarato a Pescara il viceministro dell’Interno Vito Crimi, a proposito della sentenza con cui la Consulta ha aperto una breccia nell’ergastolo ostativo. “È una sentenza che ci ha rattristato, specialmente per chi ha vissuto nei territori della mafia. Io vengo da Palermo, da Brancaccio, dal quartiere di don Pino Puglisi. Vedere quelle sentenze, sapendo quanto sangue è stato versato per arrivare ad avere una forma così forte e restrittiva nei confronti dei più efferati boss mafiosi, oggi mi lascia un po’ di amarezza e tristezza. Supereremo anche questo e lo affronteremo con serietà. La mafia è cambiata nella sua espressione esterna, ma non è cambiata nella sua natura. È un sodalizio criminale che soggioga le culture, la realtà, si sostituisce allo Stato e crea un’anticultura. Non dobbiamo combattere la mafia solo con le misure restrittive e di prevenzione, ma anche nelle scuole, facendo cultura, insegnando ai ragazzi fin da piccoli cosa è la mafia e quali danni può fare al Paese”.

“Queste organizzazioni sono in guerra con lo Stato, ancorché alcune recenti sentenze abbiano fatto pensare il contrario”, ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, intervenendo in Questura a Pescara nell’ambito della 24/a edizione del premio nazionale ‘Paolo Borsellino’. “Noi dobbiamo ricordare a noi stessi che non cessano mai di combattere contro lo stato democratico e pertanto lo stato democratico dovrà prendere coscienza di essere in guerra, una guerra a bassa intensità, perché troppe volte le mafie preferiscono non sparare per non suscitare alcuna attenzione su di loro”.

Gli eventi del Premio Borsellino per la giornata di oggi dopo la Questura sono andati avanti in Comune a Pescara, dove gli studenti hanno presenziato un incontro sulla legalità, intitolato “Gli uomini passano, le idee restano”, con Crimi, Morra, Savina e Leonardo Guarnotta, ex pm e membro del pool antimafia coordinato dal giudice Antonino Caponnetto.

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