Pescara: ex interinali di Attiva continuano la battaglia

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Dopo sei mesi di protesta continuativa davanti a palazzo di città a Pescara, non demordono gli ex interinali di Attiva, impegnati nella lotta a tutela del diritto al lavoro.

L’associazione culturale “Interinali senza gloria”, costituitasi proprio a seguito della crisi dei precari di Attiva, continua infatti la battaglia con una serie di iniziative volte a creare una rete di collaborazione tra cittadini, per sopperire all’assenza/lontananza delle istituzioni.

“Dal 18 luglio la nostra associazione attiverà uno sportello di consulenza gratuita legale/informativa per quanti avranno problemi di lavoro”, ha dichiarato Manolo Da Silva, presidente dell’associazione culturale ‘Interinali senza gloria’.

Lo sportello sarà attivo presso la chiesa di San Giovanni Battista in strada Pandolfi dalle 17 alle 19 del lunedì e dalle 16 alle 18 del mercoledì e si avvarrà della collaborazione dei legali Alberto Faccini e Carlo Alfani. Inoltre, sempre presso i locali della stessa chiesa, ogni mercoledì dalle 17,30 alle 19,30 saranno proiettati film per ragazzi e bambini. Tra le attività messe in campo dall’associazione c’è anche una raccolta di libri nuovi e usati che andranno a costituire una piccola biblioteca da mettere a disposizione dei figli degli associati per ricerche scolastiche e intrattenimento.

“Per il 10 agosto stiamo preparando una festa che ci consentirà di raccogliere fondi per sostenere le nostre attività”, ha aggiunto Manolo Da Silva. “Ulteriori informazioni saranno consultabili sulla pagina facebook dell’associazione”.

Intanto prosegue anche la battaglia legale degli ex interinali di Attiva. L’avvocato Carlo Alfani sta infatti preparando un esposto alla corte dei conti, alla luce dell’ultima sentenza espressa il 7 luglio 2016 dalla corte d’appello de L’Aquila in merito al caso di Camillo D’Addario, ex interinale, a cui i giudici hanno riconosciuto di corrispondere cinque mensilità in risarcimento del danno subito nel contenzioso con Attiva. Per l’avvocato Alfani la recente sentenza aprirebbe spiragli per il riconoscimento di un danno erariale, da cui l’esposto in preparazione da presentare alla corte dei conti.