Coronavirus Abruzzo, tensioni per la Brioni: sindacati chiedono rinvio apertura

Coronavirus Abruzzo, gli stabilimenti Brioni dell’area vestina dovrebbero ripartire lunedì, ma crescono le apprensioni. I sindacati chiedono il rinvio.

Le Segreterie Provinciali Confederali e di categoria, le Segreterie Regionali Confederali e di Categoria di CGIL e FILCTEM CGIL – CISL e FEMCA CISL – UIL e UILTEC UIL unitamente alle RSU e RLS dell’azienda Brioni Roman Style, hanno emesso una nota congiunta “a tutela di tutti i lavoratori, lavoratrici e dell’intera Comunità Vestina, un territorio martoriato dal contagio”.

“Al netto degli sforzi importanti ed apprezzati effettuati dall’azienda per il rispetto del Protocolli vigenti”, i sindacati evidenziano a tutti che “la riapertura della Brioni Roman Style, azienda con oltre mille dipendenti dislocata su tre sedi, in questo preciso momento risulta eticamente e moralmente devastante perché potrebbe vanificare gli sforzi che si stanno facendo per limitare la diffusione del contagio. Non posticipare la riapertura dell’azienda, potrebbe dar luogo ad un aumento notevole del numero dei casi da contagio”.
I sindacati “non hanno ancora conferma anche a causa della privacy”, ma affermano: “siamo a conoscenza che diversi lavoratori e lavoratrici hanno manifestato nei giorni scorsi ed a tuttora febbre anomala e disturbi, anche se lievi, alle vie respiratorie che si sono messi in “autoquarantena” e pertanto non sono presenti nei registri della ASL e della Protezione Civile.
All’interno dei siti lavorano anche persone che giungono dalla zona rossa appena richiesta al Governo Italiano da parte della Regione Abruzzo. Gli altri Paesi nel mondo stanno tutti seguendo la linea di chiusura di tutte le attività di non primaria necessità e tutti stanno coniando il monito “Io resto a casa” (Gran Bretagna, Spagna, Francia, molti stati degli USA). L’azienda Brioni Roman Style, non produce beni di prima necessità anche se” -proseguono i sindacati- “immaginiamo che al momento possono esserci calendarizzate alcune consegne, riteniamo che a meno di una riqualificazione dei siti, di cui non siamo a conoscenza, che le permetta di produrre mascherine e/o materiale protettivo come diverse aziende tessili hanno iniziato a fare da qualche giorno, non riteniamo necessario e consigliabile la riapertura dell’azienda”.

“Pertanto” -si chiude il documento inviato anche alle autorità -“alla luce di tutto quanto sopra esposto ed ascoltando la voce dei lavoratori che, all’unisono esternano voci di terrore e preoccupazione, chiediamo ed invitiamo l’azienda di continuare ad applicare la Cassa Integrazione, con l’auspicio che arrivando alla fine di Aprile, si sia superato il fatidico picco di contagi e si verificano tutte le condizioni per poter avere lavoratori e lavoratrici pronti a riprendere serenamente la loro attività lavorativa. Altresì invitiamo tutti coloro attenzionati, e ci rivolgiamo principalmente al Prefetto di Pescara, al Presidente della Regione Abruzzo ed all’ASL di Pescara, di interagire con i Responsabili aziendali per addivenire ad una soluzione comune che tenga conto di tutti gli interessi presenti in essere ma, soprattutto atta a tutelare la salute e lo stato psicologico dei lavoratori e delle lavoratrici della Brioni Roman Style”.

 

LA NOTA DEL SINDACO DI LORETO APRUTINO GABRIELE STARINIERI:

Il sindaco di Loreto Aprutino di Gabriele Starinieri auspica la posticipazione dell’apertura degli stabilimenti della Brioni, al fine di scongiurare il contagio tra i dipendenti e la diffusione dell’epidemia COVID19 tra i dipendenti che risiedono nei diversi comuni dell’area vestina dove sono presenti un numero rilevante di contagi.
Inoltre limitando la mobilità dei lavoratori si scongiurano gli incidenti stradali che andrebbero a intensificare il lavoro cospicuo ed in emergenza degli ospedali.

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.