Ambientalisti sul Parco della Costa teatina

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Ambientalisti sul Parco della Costa teatina.  Legambiente, , Fai, Arci, Pro natura, Marevivo e le altre maggiori realtà del territorio abruzzese ,che si battono da 15 anni per la salvaguardia del territorio,  tornano ad occuparsi di un tema che ha creato un’ampia discussione.

 

Le associazioni ambientaliste hanno scritto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Capo dello Stato sollecitando  il decreto sulla perimetrazione e la nomina dei dirigenti del Parco.

 “Basta tattiche dilatorie: subito il decreto per il Parco Nazionale della Costa Teatina. Si annulli il passaggio in conferenza Stato-Regioni, immotivato e inutile in una procedura commissariale, e si proceda con il decreto di perimetrazione anche per scongiurare ulteriori colate di cemento e per cominciare a scommettere seriamente su un’economia verde ” hanno evidenziato il delegato regionale Wwf, Luciano Di Tizio, il presidente di Legambiente Abruzzo  Giuseppe Di Marco, e Paola Barbuscia di Marevivo .

Gli ambientalisti chiedono che “si annulli definitivamente l’inutile e assurdo passaggio in conferenza Stato-Regioni, che non si inseguano soluzioni pasticciate e alternative al ribasso, che la presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’ausilio tecnico del Ministero dell’Ambiente, predisponga immediatamente il decreto per la perimetrazione del Parco, che tale decreto venga sottoposto subito alla autorevole firma del Capo dello Stato e pubblicato”.

Secondo le associazioni non devono essere concesse “ulteriori dilazioni per l’entrata in vigore delle norme di salvaguardia oltre quelle già individuate dal commissario, eventuali proroghe non devono in alcun modo riguardare strumenti urbanistici solo adottati e non approvati, anche perché questa sarebbe una inaccettabile e illegale forzatura giuridica e, infine, devono essere nominati in tempi rapidissimi gli organi dirigenti del Parco in modo che questa nuova struttura possa dare i suoi effetti benefici a un territorio da troppi anni in preda a una crisi che non potrà certamente essere risolta da un resort o dall’ennesimo porto turistico. Il commissario ha svolto il suo lavoro e c’è finalmente sul tavolo una perimetrazione. Con quale logica e secondo quale norma – si chiedono  le associazioni ambientaliste -la perimetrazione dovrebbe tornare a essere discussa in conferenza Stato Regioni o in qualunque altra sede? La verità è che il commissario, concludendo nei tempi previsti il proprio mandato senza chiedere alcuna proroga, ha spiazzato chi intende la gestione della cosa pubblica come occasione per mettere in mostra la propria oratoria e quei sindaci che speravano potesse continuare la cementificazione del territorio”.