Omicidio Giammarino: processo, discussione il 12 dicembre

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Il 12 dicembre, in Corte d’Assise a Chieti, discussione finale al processo a carico di Mirko Giancaterino, accusato dell’omicidio di Gabriele Giammarino.

Nell’udienza di questa mattina  in Corte d’Assise a Chieti, nel processo a carico di Mirko Giancaterino, accusato dell’omicidio di Gabriele Giammarino, dopo l’ammissione delle prove, è stato disposto il rinvio al 12 dicembre prossimo per l’audizione di 12 testimoni e la discussione finale. Davanti alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Geremia Spiniello, processo a carico di Mirko Giancaterino, 37 anni, pregiudicato e tossicodipendente, accusato di aver ucciso Gabriele Giammarino, 80 anni, ex maresciallo dell’aeronautica. L’anziano è stato trovato morto il 13 settembre scorso nella sua abitazione, in via Bernardo Castiglione, a Penne. L’imputato è accusato di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà e di incendio doloso. Secondo la ricostruzione del pm Mirvana Di Serio, Giancaterino  avrebbe colpito la vittima con violenti pugni e 26 coltellate, riducendola in fin di vita, e poi avrebbe appiccato il fuoco al materasso posizionato sopra il corpo di Giammarino il quale “in uno stato di sopore post traumatico è morto “per arresto cardio respiratorio da insufficienza respiratoria per inalazione di fuliggine ad elevata temperatura”. L’avvocato Melania Navelli, legale di Giancaterino, ha presentato istanza di ricusazione e nei prossimi giorni depositerà un ricorso in Cassazione. La difesa contesta al giudice di avere espresso un giudizio di colpevolezza nei confronti dell’imputato, in quanto al momento della richiesta delle misure cautelari non si sarebbe limitato a pronunciarsi sulla personalità di Giancaterino, ma sarebbe entrato nel merito della sua condotta. Ad inchiodare Giancaterino, che avrebbe agito per derubare la vittima, sarebbero i video registrati dalla telecamera di una tabaccheria che si trova nei pressi della casa dell’ex maresciallo, le tracce di sangue trovate sulle scarpe da tennis e sui pantaloni della tuta dell’imputato e le dichiarazioni di una testimone avrebbe visto il presunto assassino uscire dall’abitazione dell’ottantenne. Le parti offese, la sorella della vittima, Pasqualina Giammarino, e i due nipoti dell’ex maresciallo, si sono costituite parte civile.

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