Omicidio a Chieti Scalo, fermato 24 enne. Movente: la battuta a una ragazza

Omicidio a Chieti Scalo nella notte. 40 enne ucciso davanti al Kebab. La vittima si chiamava Fausto Di Marco. In carcere un 24enne di Chieti

L’uomo, residente a Chieti, e che non aveva mai avuto in passato problemi con la giustizia, è stato ferito mortalmente alla gola, attorno alle 4.30 della notte scorsa, davanti ad un circolo e a un locale dove si consuma kebab in Via Pescara, a ridosso della zona universitaria.

Sul posto stamani per un sopralluogo il sostituto procuratore di Chieti Giancarlo Ciani. Indaga la squadra mobile della Questura, nella cui sede sono stati sentiti diversi testimoni.

Tra di essi un ragazzo di 25 anni di Chieti, Emanuele Cipressi attualmente in stato di fermo nel carcere di Madonna Del Freddo con gravi sospetti di essere l’omicida. Il movente sarebbe stata una battuta di troppo a una ragazza che avrebbe innescato la lite degenerata nel sangue. Il fermato avrebbe ammesso il diverbio con Di Marco, ma non di averlo ucciso.

L’omicidio sarebbe avvenuto con una bottiglia rotta. Ad incastrare il giovane sarebbe stata una testimonianza ritenuta dagli investigatori particolarmente attendibile.

Sullo stesso marciapiede del negozio di Kebab, ad un portone di distanza, c’è anche un circolo privato molto frequentato specie nel fine settimana. I cittadini residenti nei piccoli condomini adiacenti il civico dell’omicidio ci hanno, infatti, raccontato di aver spesso segnalato a Comune e forze di polizia schiamazzi, risse e la sporcizia che viene lasciata a terra ogni notte dai tanti ragazzi, non solo studenti universitari, che abitualmente frequentano il circolo. Le foto che abbiamo noi stessi scattato poco fa, ossia a poche ore dal delitto, mostrano un marciapiede invaso di bottiglie di alcolici, vetri e bicchieri. Al lavoro, già dalle 8, anche una squadra di tecnici comunali intervenuta con della sabbia e delle pompe d’acqua per ripulire il marciapiede dal copioso sangue perso dalla vittima (vedi foto).

Un quartiere questo di Chieti scalo, scenario dell’atroce delitto, molto popoloso: cresciuto negli anni, si è andato caratterizzando di diversi agglomerati di edilizia popolare attraversati da una lunga strada, via Pescara, che arriva fino al campus universitario di via dei Vestini e per questo molto frequentata dagli studenti della d’Annunzio.

C’erano sicuramente dei testimoni quando si è consumato l’omicidio: di questo ne sono certi alcuni residenti che pur richiedendoci l’anonimato lontano da microfoni e telecamere ci hanno raccontato di urla e di parecchie persone intorno al ragazzo. Insistono voci di una rissa iniziata davanti al circolo privato e poi sfociata, pochi passi dopo, nella mortale aggressione davanti al kebab. A terra una bottiglia rotta: l’arma del delitto. Non si è trattato di una coltellata bensì di un taglio della gola della vittima con un vetro. Elementi questi che verranno meglio chiariti dall’autopsia ma anche da quanto gli inquirenti raccoglieranno nelle testimonianze.

La vittima, secondo quanto è stato possibile apprendere fino ad ora, avrebbe trascorso la notte fra il ristorante di kebab, di fronte al quale Fausto Di Marco si è accasciato e dove è stato trovato morto, e un vicino circolo privato. Lunedì, si è appreso, sarà eseguita l’autopsia dal dott. Pietro Falco, responsabile di medicina legale della Asl di Chieti. Un primo esame esterno è stato effettuato in sede di sopralluogo giudiziario. Secondo le prime informazioni raccolte sarebbe stata constatata una lesione ampia e profonda che ha reciso i vasi del collo nella parte laterale sinistra con una ferita da arma bianca.

Sui social intanto la notizia della morte di Fausto, noto come musicista (vedi qui)  sta facendo il giro dei profili di amici e conoscenti: tutto lo descrivono come un ragazzo tranquillo che non amava i luoghi soliti della movida frequentando solo alcuni locali sempre con i soliti amici. Qualcuno racconta di un caffè preso con Fausto a Chieti ieri sera poco prima di cena: increduli e affranti gli amici del giovane ucciso aspettano di sapere il nome di chi ha compiuto un tale gesto e il perchè.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.