Morto in ascensore a Montesilvano, la perizia lascia aperto il giallo

Omicidio o incidente? Non scioglie i nodi durante il processo la perizia sul giallo del pensionato trovato morto in ascensore a Montesilvano. Imputata una nigeriana accusata di averlo spinto.

La perizia della professoressa Emanuela Turillazzi ha concluso che è impossibile determinare “in maniera scientificamente corretta i mezzi che portarono alla morte” del pensionato Donato Pangiarella, 74 anni, trovato cadavere il 6 settembre del 2014 nell’ascensore di una palazzina in via Cerrano, a Montesilvano. Per la vicenda è imputata per omicidio preterintenzionale, Happy Ayegbeni, una donna nigeriana di 34 anni, giudicata con rito abbreviato. Nel tribunale di Pescara stamani la consulente del Gup Sarandrea ha concluso che “La morte di Pangiarella é da ricondurre ad una fatale aritmia cardiaca”.

Secondo il consulente della Procura, il medico legale Cristian D’Ovidio, un alterco sarebbe alla base del decesso e il contatto fisico con la donna, che risulterebbe provato dalla perdita di sangue dell’uomo, avrebbe contribuito a far precipitare il quadro cardiaco e a determinare la morte del pensionato. Al contrario, in base alla relazione presentata dal perito della difesa, Giuseppe Sciarra, “l’ischemia sarebbe stata provocata da un’alterazione cardiaca dovuta allo sforzo a cui si sarebbe sottoposto l’uomo, portando in casa le bottiglie d’acqua acquistate dalla donna, e all’eccitazione sessuale suscitata dalla presenza dell’imputata.

Per la professoressa Turillazzi -non è possibile, in maniera scientificamente corretta, attribuire un peso causale maggiore o minore ad una o l’altra di queste condizioni su un substrato cardiaco patologico”. Il gup Gianluca Sarandrea ha aggiornato l’udienza al 7 giugno, quando si terrà la discussione e probabilmente sarà emessa la sentenza.

Per l’avvocato di parte civile Alfredo Di Francesco, che rappresenta la moglie e il figlio di Donato Pangiarella “Si tratta di un processo indiziario, senza prove decisive, ma in base alle prove che abbiamo é chiaro che una spinta ha provocato la caduta della vittima”. Di diverso avviso Simone Rosario Matraxia, legale di Ayegbeni. “Anche la perizia del consulente nominato dal giudice avalla la nostra tesi, escludendo qualsiasi tipo di condotta penalmente rilevante o idonea a cagionare la morte di Pangiarella, da parte di Ayegbeni”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.