Morta dopo riduzione obesità: le risultanze dell’autopsia

Effettuata l’autopsia su Marika Chiavaroli, la donna di Cepagatti deceduta all’ospedale di Chieti dopo un intervento di riduzione dell’obesità.

Complicanze al fegato dopo l’intervento per la riduzione della massa corporea al quale è stata sottoposta e che l’hanno portata al decesso per insufficienza multiorgano: è quanto emerso oggi dall’autopsia eseguita a Chieti dal professore Cristian D’Ovidio, medico legale dell’università d’Annunzio, e dal gastroenterologo Giovanni Casella della Sapienza, nell’ambito dell’inchiesta per accertare le cause della morte, avvenuta al policlinico di Chieti lo scorso 19 luglio, di Marika Chiavaroli, 44 anni di Cepagatti. Per questa vicenda cinque medici del policlinico di Chieti sono indagati con l’accusa di omicidio colposo. L’indagine è partita dopo un esposto presentato dai famigliari della donna. D’Ovidio si è riservato 60 giorni per il deposito dell’esito finale dell’autopsia: nella prossime settimane il medico legale esaminerà le cartelle cliniche della donna ed eseguirà l’esame istologico sui campioni prelevati oggi per stabilire se le complicanze siano state trattate in maniera adeguata.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.