Montesilvano: caccia alla banda della Mercedes

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Non era solo l’autista albanese che ha seminato il panico a Montesilvano l’altra sera. I complici della banda della Mercedes potrebbero aver già colpito.

Mentre oggi è in programma l’interrogatorio di garanzia del 25enne senza fissa dimora che lunedì sera ha ingaggiato un inseguimento con i Carabinieri costretti a sparare lungo la Via Vestina, le indagini della Compagnia e del Comando Provinciale di Pescara sono indirizzate a ricostruire i contorni dei furti e delle rapine collegate al malvivente. E’ pressoché certo, infatti, che l’albanese, incensurato, avesse dei complici forse rimasti appiedati dalla sua fuga in auto mentre erano in “perlustrazione” o in azione per dar vita a un furto nella zona di Pianella, nella quale la Mercedes sospetta era stata notata poco prima, facendo scattare l’intervento dei Carabinieri. Proprio a Pianella quel pomeriggio erano stati messi a segno un paio di furti e ne era stato tentato un terzo. Visti i Carabinieri, il 25enne -incensurato e dunque il “meno esperto” della banda- deve aver avuto una crisi di nervi, e dunque ha dato vita alla folle fuga che ha provocato otto incidenti in pochi chilometri prima dell’arresto a Montesilvano. La banda della Mercedes era stata segnalata in diverse occasioni in concomitanza di furti nelle abitazioni non soltanto nel pescarese, ma anche nel teramano. A partire dall’interrogatorio dell’arrestato, insomma, i militari tenteranno di dare un volto e un nome ai complici, che ora iniziano a sentire il fiato sul collo, anche grazie alle utili e tempestive segnalazioni dei cittadini. La Mercedes nera adesso non c’è più, essendo finita sotto sequestro, però. E la banda in gran parte a piede libero. Per questo l’attenzione su auto e presenze sospette va raddoppiata.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.