Lido Saraceni Ortona: furti e prostituzione, il Pd chiede interventi

Al Lido Saraceni di Ortona i nuovi preoccupanti fenomeni di furti di auto e prostituzione. Nadia Di Sipio (Pd): “Servono le telecamere. Ordinanza del Sindaco inutile, senza una rete sociale”.

 

Il furto dell’auto denunciato dalla turista torna a mettere in primo piano una zona, il Lido Saraceni; che purtroppo è diventata a rischio negli ultimi tempi. Ai ladri e ai balordi si aggiungono anche episodi legati alla prostituzione. Ad intervenire sulla situazione, che “sminuisce e mortifica anche un luogo bello e di richiamo come il Lido Saraceni” è la consigliera comunale del Pd Nadia Di Sipio.

“La richiesta che arriva da più parti dell’installazione delle telecamere credo debba essere presa in considerazione, forse non risolverà i problemi che affliggono quell’area, ma potrebbe essere un deterrente e scoraggiare chi si appresta a delinquere e comunque i cittadini si sentirebbero più sicuri. Sono convinta dell’efficacia delle telecamere tant’è che nella passata amministrazione, quando ero assessore e vice sindaco, ho sostenuto e concretizzato questo progetto, come forse molti ricordano”.

Per quanto riguarda la prostituzione, Di Sipio definisce inadeguata l’ordinanza del Sindaco Leo Castiglione emessa “al fine di prevenire e contrastare i pericoli cagionati da comportamenti connessi all’esercizio della prostituzione”, che si riduce a una serie di divieti e di controlli riferiti solo all’area incriminata.

“Sono convinta” -dice la consigliera dem- “che l’effetto potrebbe essere quello di spostare il fenomeno da una zona ad un’ altra. L’ordinanza non tiene in nessuna considerazione il bisogno di aiuto che spesso ci viene lanciato dalle vittime stesse, né fornisce risposte a quelle donne, il più delle volte straniere che arrivano in Italia spinte dal desiderio di cambiare in meglio la propria vita e si trovano costrette sulla strada. Credo che una iniziativa volta davvero a contrastare questo triste mercato debba prevedere una serie di momenti e di opportunità, a cominciare da quello, fondamentale, dell’ascolto per arrivare a un sostegno concreto, a una protezione reale, perché solo così le donne non si sentiranno rifiutate e avranno anche la forza di denunciare, poiché sapranno di poter ricominciare con un percorso di reinserimento. Chiedo all’Amministrazione Comunale, all’Assessore alle Politiche Sociali, di attivare una rete, un protocollo d’intesa con la Provincia di Chieti, la Questura, l’Arma dei Carabinieri e con tutti i Comuni dell’ente d’ambito n.28, con l’Azienda Sanitaria e con tutti i soggetti del terzo Settore. Si potrebbe anche partecipare all’Avviso pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, per il finanziamento di progetti attuati a livello territoriale”.

“E’ necessario, se si vuole contrastare la prostituzione, mettere in campo azioni mirate e soprattutto rispondenti a un programma di assistenza e di integrazione. L’adesione al bando delle pari opportunità per i progetti territoriali di assistenza è il primo fondamentale passo di un percorso non facile ma che può iniziare con il piede giusto. Si tratta di un fenomeno che non va sottovalutato perché il più delle volte a spingere una donna sul marciapiede non sono le disperate condizioni economiche, ma la violenza e la malavita organizzata”.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.