Le Naiadi Pescara: accesso off limits agli atleti del Club Acquatico

Ieri pomeriggio i tesserati dell’Asd Club Acquatico di Pescara si sono visti interdire lo svolgimento di tutte le attività connesse presso il Centro Sportivo Le Naiadi, a causa di alcune problematiche insorte con la gestione degli impianti. Arriva la Polizia.

Sono scattate immediatamente le proteste dei tesserati, sono intervenute le forze dell’ordine e il presidente del Club Acquatico Riccardo Fustinoni ha accusato il gestore della “Progetto Sport Gestione Impianti” di mettere in giro da otto anni voci secondo cui “l’associazione sportiva che rappresento non assolve gli impegni presi”
“Vero è” -afferma il presidente Fustinoni-“che l’unica società, la cui insolvenza è conclamata, risulta essere proprio la Progetto Sport Gestione Impianti s.r.l. che ha chiesto di accedere a un concordato in continuità aziendale per un debito acquisito superiore ai 2,5 milioni di euro. La realtà è che per 8 anni le tariffe applicate da libero imprenditore e senza controllo e vigilanza da parte della proprietà pubblica (Regione Abruzzo) hanno reso il complesso Le Naiadi un impianto a vocazione privatistica piuttosto che un bene pubblico con finalità sociali, facendo lievitare i costi per l’utenza sportiva sino a circa 1.400 euro per atleta a stagione. Per questi motivi ho effettuato pagamenti parziali, attendendo che la Regione risponda alle mie innumerevoli richieste, avanzate da tempo, di determinazione e pubblicizzazione delle tariffe da applicare alle società sportive agonistiche”.

Fustinoni conclude chiedendo alla Regione di intervenire in maniera decisa e repentina per la decadenza del gestore e, soprattutto, per risolvere il problema tariffario.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.