Le Città della Terra Cruda a Manoppello

Assemblea Nazionale delle Città della Terra Cruda a Manoppello con l’azione congiunta delle Regioni Abruzzo, Marche e Sardegna

Si è tenuta sabato scorso, 11 novembre 2017, presso l’auditorium Woityla di Manoppello Scalo un importante incontro voluto dall’Associazione Nazione delle Città della Terra Cruda sul tema della valorizzazione del territorio attraverso l’architettura rurale presente in Abruzzo ma in molte realtà italiane come ad esempio nel Medio Campidano (Sardegna), dove la tecnica della terra cruda costituisce tutta la parte dei centri storici dei paesi di questa realtà italiana.
A Manoppello sono intervenuti oltre trenta primi cittadini o delegati di cui venti dalla Sardegna, una realtà dove la terra cruda costituisce qualcosa di vivo e fondamentale per molte comunità della zona del cagliaritano. In Abruzzo il grande protagonista di questa esperienza e azione è rappresentato dal Comune di Casalincontrada che da oltre vent’anni anima convegni, riflessioni ma anche azioni concrete volte alla valorizzazione di un patrimonio solido che può tornare a costituire una ricchezza delle nostre realtà. Come i Tholos e i trabocchi, le abitazioni in terra cruda hanno ottenuto un riconoscimento da parte della Regione Abruzzo fin dal 1999. Potrebbe rappresentare il riscatto della media collina adriatica con una tipologia costruttiva soppiantata con gli anni del boom economico, ma fino ad allora tale tipologia fu la risposta più economica ed immediata della fase di ricostruzione post bellica dopo la seconda guerra mondiale.
Tenere ancora viva la questione terra cruda non è solo un retaggio romantico di un mondo rurale, ormai compromesso dall’edificato moderno ed invasivo avuto in oltre cinquant’anni a questa parte, ma agganciarsi al ternma internazionale della qualità della vita e della biosostenibilità dell’abitare e della sicurezza antisismica.
Ma i temi affrontati a Manoppello sono stati tanti anche grazie alla presenza del sindaci di molti Comuni a partire da quello ospitante per seguire con Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamontepiano, Bucchianico, Popoli e Casalincontrada. Tra le questioni principali quelle legate al turismo rurale ed esperienziale con il progetto “Terra accogliente”.
La vera novità di questo grande incontro nazionale ha riguardato l’azione congiunta tra le Regioni Abruzzo, Marche e Sardegna per la tutela e la valorizzazione dell’architettura di terra cruda in Italia, finalizzate in particolare all’adozione di normative regionali e nazionali in materia.
Un’articolato tema organizzato ai margini dell’assemblea dei soci dell’Associazione Città della terra cruda alla quale hanno preso parte anche l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, il Consigliere regionale abruzzese Alberto Balducci e il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, nonché i numerosi amministratori comunali della Sardegna delle Marche e dell’Abruzzo, guidati dal sindaco di Samassi Enrico Pusceddu, presidente del coordinamento nazionale.

Il rappresentante dell’esecutivo Pigliaru ha testimoniato la sensibilità della Regione Sardegna verso i progetti di qualità che vedano la tutela del paesaggio abbinata al valore culturale della terra cruda. “Il mosaico di territori che le regioni italiane vantano – ha sottolineato l’assessore Erriu – deve essere oggetto di politiche di valorizzazione mirate al raggiungimento di una nuova relazione con la natura e al recupero delle nostre radici culturale e identitarie, a rischio di abbandono. In questo modo sarà possibile creare nuovi luoghi e condizioni di vita ad alta qualità ambientale. È quello che stiamo cercando di fare in Sardegna, con lo sguardo volto al futuro e non solo al passato. I Comuni più piccoli, in particolare quelli delle zone interne dell’Isola, stanno cercando di contrastare lo spopolamento: un fenomeno che riguarda altre regioni e Paesi europei, dove sono state adottate le più svariate misure anche a livello fiscale. Noi stiamo finanziando i Piani integrati con 25 milioni di euro e attivando altri interventi a favore dei centri storici per incentivare la riqualificazione dei cosiddetti centri matrice e attrarre non solo i turisti ma anche persone o nuclei familiari interessati a trasferirsi nei centri dell’interno”. “Il nostro obiettivo – ha poi precisato Erriu – non mira solo alla riqualificazione dei singoli edifici, bensì ad individuare programmi più complessi che mettano insieme interesse pubblico e interesse privato. Vi è poi il tema della ricostruzione e pianificazione del paesaggio rurale, con il riconoscimento delle connotazioni storiche che questi paesaggi conservano: le vocazioni agricole, i vigneti e gli oliveti storici sono temi molto sentiti in Sardegna, al quale stiamo lavorando da alcuni anni. Noi stiamo affrontando tre sfide: dobbiamo riconoscere il valore culturale del paesaggio senza farlo diventare un museo a cielo aperto, perché esso va vissuto e trasformato in modo coerente da chi ci abita; poi, non dobbiamo assecondare le logiche monoreddituali di chi vive il territorio, semmai dobbiamo accompagnare le produzioni agricole, la multifunzionalità degli operatori agricoli e il turismo lento; infine, dobbiamo costruire solide matrici ambientali che siano in grado di sopportare le pressioni antropiche e allo stesso tempo avere la capacità di produrre reddito e generare valore. Alla politica spetta il compito di produrre gli strumenti di pianificazione e accompagnare i Comuni, soprattutto quelli più piccoli, dotandoli di risorse adeguate per finanziare progetti mirati. Alcuni di quelli proposti dalle città della terra cruda si inseriscono perfettamente nei Piani integrati che la Regione Sardegna sta finanziando. La mia presenza a questo convegno conferma il desiderio della Giunta regionale di stimolare forme di collaborazione e cooperazione con le altre Regioni e i Comuni nelle quali l’Associazione Città della terra cruda è attiva”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.