“I love Univaq”, la rettrice: “Voglia di comunità”

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L’Aquila: le foto osé degli studenti per la campagna “I love Univaq”? Per la rettrice Inverardi indica il forte senso di appartenenza della comunità, nonostante a qualcuno sembrino di dubbio gusto. Intanto calano gli iscritti dell’anno accademico corrente.

Mentre impazza la polemica tra docenti e studenti, arriva l’assoluzione della rettrice Paola Inverardi che invita a riflettere sul ruolo svolto dall’università come luogo di aggregazione comunitaria.

La campagna denominata “Escile” a colpi di seni nudi, glutei e addominali scolpiti, recanti la scritta “I love Univ…” che impazza sui social delle pagine spotted degli atenei italiani, sembrerebbe essere partita da una gara tra la Bocconi e il Politecnico di Milano, contagiando in breve tempo tutti gli atenei italiani a colpi di foto osé, per ribadire l’appartenenza alla propria comunità universitaria.

Ma quale scandalo, quale vergogna: il fenomeno #Escile fa parte del modo con cui gli studenti vivono l’università, è la loro voglia di sentirsi comunità, scherza la rettrice.

Intanto il 31 gennaio scorso si sono chiuse le iscrizioni e l’università fa i conti con il calo degli iscritti nell’ateneo che si sta piano piano normalizzando dopo il sisma e con il ritorno delle tasse sospese dallo Stato proprio per evitare la fuga dalla città. Per la Inverardi non c’è nulla su cui polemizzare, anche se  i numeri parlano chiaro:

“Si può fare un primo bilancio anche se si è chiusa solo la prima fase delle iscrizioni, mentre la seconda per i fuori corso si chiuderà a luglio. Siamo a poco più di 17mila iscritti, circa duemila quelli persi anche se si tratta secondo la rettrice di studenti inattivi che con il ritorno delle tasse non hanno riconfermato le iscrizioni. Arriveremo probabilmente a quota 19mila”.

Con la firma venerdì scorso di una convenzione con il Cnrs – il corrispettivo francese del Cnr italiano per intenderci – l’università dell’Aquila conferma la sua vocazione nel campo della ricerca, aprendo opportunità lavorative per gli studenti aquilani.

univaq, parla la rettrice