L’Aquila: consulenze gratuite per chi soffre di psoriasi

Consulenze gratuite il 28 ottobre all’ospedale San Salvatore de L’Aquila per chi soffre di psoriasi: in Abruzzo 53mila casi.

Sono oltre 53.000 gli Abruzzesi affetti da psoriasi, un terzo dei quali evolve, diventando di grado severo. Nella maggior parte dei casi chi ne è affetto, non conoscendone i sintomi, non si reca tempestivamente dallo specialista, maturando un ritardo nella diagnosi e nell’inizio del percorso terapeutico che potrebbe invece rallentare l’evoluzione della malattia.

Per favorire prevenire, informare e sensibilizzare i cittadini sulle varie forme di psoriasi e sulle possibili terapie, il 28 ottobre, in occasione della giornata mondiale della psoriasi, si svolgeranno consulenze e visite gratuite a L’Aquila, presso il dipartimento di dermatologia dell’ospedale San Salvatore dalle 9 alle 13. Nello stesso giorno inoltre presso il reparto di dermatologia dell’ospedale “G. Bernabeo” di Ortona (Chieti) la clinica dermatologica organizzerà una giornata di sensibilizzazione e consulenze gratuite dalle 8 alle 12. Le visite vanno prenotate nei giorni precedenti al n. 0859172421. Gli specialisti saranno a disposizione del pubblico e risponderanno alle domande di chi vorrà saperne di più su una malattia che si presenta sotto varie forme.

La forma più diffusa di psoriasi è quella “a placche” (80-90% dei casi), ma esistono anche altre forme più rare, poco conosciute e per questo sottostimate. Una di queste è la “psoriasi invertita”, caratterizzata da chiazze rosse non desquamate sotto le ascelle, sui genitali e sull’addome di chi è in sovrappeso, fino al solco sottomammario. La forma più frequente tra gli adolescenti invece è la “psoriasi guttata”, caratterizzata da piccole chiazze desquamate su tronco, braccia, gambe e cuoio capelluto. Esistono poi la “psoriasi pustolosa” e quella “eritrodermica”: la prima è caratterizzata da pustole anche molto localizzate, mentre nella seconda la pelle appare infiammata e arrossata, provoca prurito o bruciore ed è tra le forme più gravi. Su queste l’attenzione è ancora poca.