L’Aquila: allevatori da domani in sciopero per stipendi arretrati

Cinquantatré dipendenti dell’associazione regionale allevatori con sede a L’Aquila sciopereranno a oltranza a partire da domani 21 luglio, come proclamato dalle organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, a causa degli stipendi arretrati.

L’Ara, associazione regionale allevatori, ha tre sezioni operative a L’Aquila, Chieti-Pescara e Teramo.

“L’astensione dal lavoro, con la conseguente sospensione di ogni servizio erogato alle imprese zootecniche abruzzesi, si rende necessaria in seguito alla situazione, ormai insostenibile che si è venuta a creare”, spiega Feliciantonio Maurizi, segretario regionale Fai-Cisl. “Le maestranze devono percepire ben 35 stipendi arretrati, fatta eccezione per qualche retribuzione sporadica e a singhiozzo, a cui si aggiungono i rimborsi delle spese sostenute per le attività rese alle aziende zootecniche. Una situazione drammatica, che ci costringe ad adottare una forma di protesta forte, fino a quando non avremo risposte esaustive da parte dell’associazione regionale allevatori, per quanto concerne il pagamento delle spettanze arretrate, e la Regione Abruzzo e l’associazione allevatori nazionale e regionale, chiamate a fornire risposte chiare e inequivocabili sul futuro della struttura e sulla sua sostenibilità”.

Alla Regione i sindacati chiedono la promulgazione di una legge specifica di riordino del sistema allevatoriale abruzzese, che preveda finanziamenti certi a garanzia degli attuali livelli occupazionali per poter garantire i necessari servizi alle imprese del territorio. Inoltre con la regionalizzazione dell’associazione allevatori, avvenuta nel 2006, il numero dei dipendenti è passato da 97 a 53.

“Siamo a una soglia oltre la quale non si può scendere per far sì che la struttura sia operativa”, ha sottolineato Maurizi. “Abbiamo sollecitato anche l’intervento del prefetto de L’Aquila, Francesco Alecci, perché si apra un tavolo di confronto su questa delicata vertenza”.

E proprio domani alle 15.30, a L’Aquila, è stata fissata la riunione in prefettura.