Hotel Rigopiano, AGGIORNAMENTI lunedì 23 gennaio: estratta settima vittima, è una donna

Hotel Rigopiano, AGGIORNAMENTI lunedì 23 gennaio: si spera nel miracolo di altre persone in vita. Ma intanto è stata trovata la settima vittima, una donna.

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 QUI L’ELENCO UFFICIALE DI QUELLE IDENTIFICATE

ore 20.20 Continua l’opera di scavo in profondità per raggiungere le parti più interne della struttura dell’Hotel. Contemporaneamente altre squadre del Cnsas stanno sondando con sonde e rilevatori Recco l’area circostante, dove sono state trovate le auto. Il lavoro in valanga ha visto nelle ultime ore intervenire i mezzi meccanici: gli uomini del Cnsas lavorano a fianco delle benne, sondando il terreno prima delle pale meccaniche, e cercando di tracciare la linea di scavo più rapida e proficua. Al lavoro anche una sonda a vapore di ultima tecnologia, impegnata di solito nell’esplorazione profonda dei crepacci alpini.

ore 20.00 Si terranno mercoledì alle 10.30 a Loreto Aprutino i funerali di Sebastiano Di Carlo e Nadia Acconciamessa, morti nel disastro dell’hotel Rigopiano da cui, invece, il figlio Edoardo di otto anni si è salvato. Lo ha reso noto il sindaco del paese, Gabriele Starinieri, che ha proclamato due giorni di lutto cittadino. Le esequie dei coniugi Di Carlo si svolgeranno al Palatenda in via Roma, nel quale da domani sarà aperta la camera ardente.

ore 19.20  “Abbiamo 11 persone vive, 7 vittime, una di queste, un uomo, è in fase di recupero, il numero di dispersi è pari a 22. Le operazioni di recupero sono ancora in corso”. E’ quanto ha detto il direttore dell’Ufficio emergenze del Dipartimento della Protezione civile, Titti Postiglione, parlando dalla Dicomac di Rieti.

ore 18.25 La corrente è stata ripristinata, dopo aver fatto raffreddare l’impianto della struttura, è stato spiegato.

ore 18.10 Da alcuni minuti sono saltate le luci al Palasport di Penne, dove si trova il centro operativo dei soccorsi per la sciagura dell’hotel Rigopiano. Il campo di gioco e la gradinata sono sprofondati in un buio interrotto solo dalle luci dei display dei computer e dai fari delle troupe televisive.

Ore 17,10 – Estratto cadavere di una donna, è la settima vittima. Si trovava in uno stanzino nei pressi della cucina. Ancora non estratto il cadavere della sesta vittima, un uomo.

Ore 17,06 – “Il piccolo Edoardo ha saputo del decesso dei genitori”. Lo ha confermato il direttore sanitario dell’ospedale Rossano Di Luzio nel consueto punto stampa pomeridiano. Anche oggi resta con noi, perché lo ha chiesto. E’ affidato adesso al fratello maggiore.”. Anche Samuel i cui genitori sono dispersi, resta nel nosocomio pescarese, in un’altra stanza di pediatria. I bambini sono costantemente seguiti dall’equipe psicologica di sostegno. Dimessa la famiglia Parete e gli altri adulti, escluso Matrone che è stato operato con una fasciotomia. Nei prossimi giorni potrebbe essere trasferito in ortopedia.

ore 16.45- “Se fosse stata una ‘semplice’ valanga a seppellire clienti e personale dell’hotel Rigopiano non ci sarebbero più molte probabilità di trovare qualche superstite, mentre la casistica sulla sopravvivenza sotto le macerie lascia ancora qualche speranza. L’importante- spiega Mario Costa, presidente onorario della Società Sis 118 (Sistema 118 che coordina le attività dei sistemi di emergenza regionali), è che ci sia una bolla di ossigeno sufficientemente ampia”. “Una possibilità c’è sempre – spiega Costa – si può trovare una sacca d’aria sufficiente sotto le macerie che dà la possibilità di respirare, e anche la presenza di neve offre l’occasione di bere. Se si trattasse di persone semplicemente sotto una valanga sarebbe un problema, perchè in quelle condizioni si resiste molto meno, dopo poche ore la sopravvivenza si abbassa molto.

Ore 16.15 “Siamo concentrati sull’obiettivo di arrivare al centro della struttura: stiamo avanzando“. E’ quanto riferisce il portavoce dei vigili del fuoco, Luca Cari, che conferma l’assenza di ulteriori notizie di ritrovamento di vittime della valanga.”Si lavora con un elevatissimo pericolo di valanghe e procediamo verso il centro dove erano il bar e la cucina. La roccia – aggiunge – ha costretto la valanga a entrare lateralmente. Noi stiamo lavorando su due fronti”.

Ore 15,10 – INIZIA LA CONFERENZA STAMPA DEL PROCURATORE AGGIUNTO CRISTINA TEDESCHINI- LEGGI QUI

Ore 15,00 Le forze dell’ordine si sono recate negli uffici della Regione Abruzzo per acquisire tutta la documentazione relativa all’emergenza valanghe. Tra gli obiettivi degli inquirenti c’è quello di visionare il Piano valanghe che dovrebbe essere stato predisposto dagli uffici. Intanto, sempre negli uffici della Regione è in corso una riunione con il sottosegretario alla Protezione civile, Mario Mazzocca, proprio per esaminare e valutare la documentazione.

Ore 14.15 – Trovati vivi tre cuccioli nell’albergo – Sono stati ritrovati vivi i tre cuccioli di pastore abruzzese, figli di Nuvola e Lupo: i carabinieri forestali li hanno scovati in buono stato tra le macerie dell’hotel Rigopiano. I genitori si erano salvati dal crollo ed erano scesi più a valle nei giorni scorsi.

cagnolini salvati rigopiano

Ore 13.13 – Lo sfogo del papà di Feniello – “Quelli che sono morti sono stati uccisi, quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello”. Così il papà di Stefano Feniello, 28 anni, tra i dispersi dell’hotel Rogopiano e fidanzato di Francesca Bronzi, salva e ricoverata a Pescara. La responsabilità, secondo Alessio Feniello, che si è sfogato con i giornalisti, è “delle autorità. L’altra sera hanno dato cinque nomi, tra cui mio figlio – ha proseguito il padre di Stefano – C’erano il Prefetto, il presidente della Regione Abruzzo e il questore se non erro. Sono venuti in aula magna dicendo con arroganza che le notizie le danno solo loro, quello che dicono gli altri sono cavolate. A sentire il nome di mio figlio sono caduto faccia a terra”. “La mattina seguente siamo arrivati in Pronto soccorso – ha aggiunto – sono arrivate le ambulanze, tra cui quella con la ragazza di mio figlio. Si aspettava la quinta ambulanza. Ho penato fino al pomeriggio e ho atteso che qualcuno mi venisse a dire ‘guardate abbiamo sbagliato, abbiamo dato un nome errato, quella persona non si trova’”. Il padre di Stefano, poi, a proposito dell’atteggiamento del Prefetto e delle autorita’, ha sostenuto di aver notato “arroganza senza umanita verso un padre che ha il figlio sotto le macerie”. “Una cosa e’ sicura: le istituzioni fanno pena. Nel 2017 non si possono permettere queste cose. Io vado tutti gli anni in Trentino e sono libero di salire e scendere quando voglio, perche’ danno il servizio. Se in Abruzzo non sono in grado di dare questo servizio, per me queste strutture vanno chiuse. E’ inutile che si fa un hotel lussuoso e poi non c’e’ un mezzo per pulire la strada. Ci poteva capitare chiunque”. Il padre di Stefano, che ha subito provato a raggiungere Rigopiano, stigmatizza anche alcuni aspetti della macchina dei soccorsi, relativi alla colonna mobile in marcia: “E’ finito due volte il gasolio alla turbina – ha raccontato – E’ grave. Siamo stati fermi due volte, una volta un’ora e una volta tre quarti d’ora”.

Ore 12,40 – Dimessi i fidanzati di Giulianova – Sono stati dimessi dall’ospedale di Pescara i primi superstiti della tragedia dell’hotel Rigopiano. Si tratta dei due fidanzati Vincenzo Forti e Giorgia Galassi che erano arrivati nella struttura sanitaria nella notte tra venerdì e sabato. Le loro condizioni fin dall’inizio sono state giudicate buone dai medici e poco fa hanno lasciato l’ospedale. I due giovani di 25 e 22 anni, originari di Giulianova sono stati dimessi alle 11.30 dall’ospedale civile di Pescara. Lo ha dichiarato il dottor Rossano Di Luzio, dirigente medico della Asl di Pescara.

Ore 12.36 –  Bubbico annuncia utilizzo mezzi pesanti. I soccorritori che da giorni scavano sulle macerie dell’hotel Rigopiano, stanno “intervenendo con i mezzi meccanici per rimuovere gli strati di neve, ma si continua a lavorare in condizioni complicate e pericolose”. Lo ha detto il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico al centro dei soccorsi di Penne, spiegando quali sono le attività in corso per tentare di raggiungere i dispersi. “Le squadre di soccorso – ha aggiunto – stanno lavorando senza un minuto di sosta e da ieri sono impegnate nelle operazioni per estrarre la sesta vittima”.

Ore 11,20 Lievi ferite per un soccorritore– Un vigile del fuoco impegnato nelle ricerche tra le macerie dell’hotel Rigopiano è rimasto lievemente ferito in un incidente avvenuto questa mattina. Il pompiere, mentre stava entrando all’interno della struttura per proseguire le ricerche dei dispersi, si è ferito ad una mano. Il vigile del fuoco è stato portato via in ambulanza, ma le sue condizioni non sono gravi.

Ore 11.15 – Proseguono le ricerche dei soccorritori tra le macerie dell’Hotel Rigopiano. Due delle sei vittime sono rimaste a Chieti per mancanza di posti nell’obitorio dell’ospedale civile di Pescara. Lo rivelano fonti dell’ospedale di Chieti.

Ore 7,00 Riepilogo – Quella di ieri non è stata una buona giornata a Rigopiano. Tra la neve della valanga e le macerie dell’hotel i soccorritori hanno trovato la sesta vittima, un uomo ancora da identificare, mentre le autorità hanno aggiornato il numero dei dispersi: c’è anche un giovane senegalese che lavorava nel resort. Considerato il corpo ritrovato, le persone da individuare restano 23 e le speranze di rivederle vive si assottigliano, anche se gli uomini impegnati nelle ricerche non demordono.

“Chi lavora in quelle condizioni – ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio – lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c’è sempre, perché quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari”.

Le operazioni sono proseguite incessanti nonostante la nebbia e la pioggia che indurisce la neve. Due i fronti dell’enorme valanga – che ha sprigionato una forza pari a quattromila tir a pieno carico che piombano tutti insieme su un edificio – sui quali si sta lavorando: da un lato i vigili del fuoco avanzano dentro l’albergo sul percorso che ha permesso di trovare nove superstiti, con la difficoltà di aprire varchi attraverso muri molto spessi e cercare di raggiungere le altre stanze dell’hotel; intanto si lavora sul muro di neve all’esterno per aprire altri varchi sul lato opposto della struttura, nel tentativo di raggiungere e ispezionare più rapidamente i locali travolti dalla valanga. “Siamo lavorando – ha spiegato Paolo Molinari, del Dipartimento della Protezione Civile – per realizzare delle trincee e consentire così di intervenire anche dai lati della valanga. Per garantire la sicurezza dei soccorritori, inoltre, sono stati piazzati strumenti per monitorare l’eventuale attivazione di nuove valanghe sul versante sovrastante l’hotel. Si tratta di un radar di origine svizzera collegato a due sirene: una simulazione al computer ha calcolato dislivello, pendenza e tipo di neve elaborando un modello secondo il quale il sistema darebbe un preavviso di 50-55 secondi prima della valanga. Al di là di ogni sforzo e di ogni precauzione, quella dei soccorritori – che anche il Papa ha spronato ad andare avanti – resta comunque una corsa contro il tempo, perché ogni ora che passa si affievoliscono le possibilità di trovare persone in vita. Le previsioni, inoltre, continuano ad essere pessime: è prevista ancora pioggia e, ai 1.200 metri dell’hotel, neve. Una situazione che potrebbe aggravare una situazione già molto compromessa. La notizia della sesta vittima accertata è arrivata nel pomeriggio: si tratta di un uomo, il cui cadavere è stato individuato nella stessa zona dove si trovavano altri corpi.

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.