Femminicidi: una lunga scia nel 2018

Se dovesse essere confermata l’ipotesi che anche Marina Angrilli sia stata uccisa dal marito che poi ha ammazzato la loro figlia e si è suicidato, l’elenco dei femminicidi nel 2018 potrebbe allungarsi.

Dall’inizio del 2018 al 20 marzo sono state uccise 25 donne (il 38% del totale delle 66 vittime) e, di queste, dieci – ossia il 40% di tutte le vittime di sesso femminile in questi primi due mesi e mezzo dell’anno – rientrano nell’ambito del femminicidio, secondo i dati del Servizio centrale anticrimine della Polizia. In 9 dei dieci casi considerati come femminicidio, il presunto autore era una persona legata alla vittima da un rapporto di convivenza o ex convivenza, mentre in 4 casi su 10 l’autore o si è suicidato o ha tentato il suicidio. Uomini che arrivano ad ammazzare le compagne per via di dissidi familiari e che non esitano ad uccidere anche le figlie.

Sono tante le analogie tra la tragedia di Francavilla, dove Filippone ha lanciato la figlia, uccidendola, da un viadotto alto trenta metri non permettendo alle forze dell’ordine di avvicinare quel corpo straziato, e quella di Cisterna di Latina, dove a fine febbraio un carabiniere che si stava separando ha ferito quasi a morte la moglie e ha poi ucciso le figlie, suicidandosi subito dopo. Analogie ancora più evidenti se dovesse essere confermata anche l’ipotesi che la moglie di Fausto Filippone, morta dopo essere caduta dal quarto piano della sua abitazione, potrebbe essere stata uccisa dall’uomo che stasera si è suicidato.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.