Esauriti i braccialetti: detenuto “costretto” in carcere a Pescara

Ha iniziato lo sciopero della fame in carcere a Pescara, e proprio stamani ha accusato un malore, un uomo condannato ai domiciliari con il braccialetto elettronico, che non è però disponibile.

La surreale vicenda è stata ricostruita in tutti i particolari stamani sulle pagine del quotidiano “Il Centro” con una intervista all’avvocato Luca Aceto, che assiste il detenuto. Quest’ultimo è un 53enne del pescarese che avrebbe dovuto trovarsi ai domiciliari già dallo scorso 19 marzo, ma che è trattenuto “suo malgrado” nel carcere di San Donato dove ha avviato uno sciopero della fame. Il detenuto è infatti in “lista di attesa” nazionale per ottenere il braccialetto elettronico: in Italia ce ne sono soltanto 2000. Difficile gliene venga recapitato uno prima del 12 aprile, giorno del processo con il rito abbreviato.

AGGIORNAMENTO: MALORE IN CARCERE PER IL DETENUTO A DIGIUNO

L’uomo si è sentito male questa mattina in cella dopo alcuni giorni di sciopero della fame ed è stato ricoverato in ospedale a Pescara per accertamenti.

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.