Covid 19, cosa cambia dal 3 giugno

Covid 19, dal 3 giugno torna la libera circolazione tra le regioni e con alcuni paesi esteri. Cambiano anche altre disposizioni.

La novità più importante riguarda la libera circolazione:

In Italia niente più barriere regionali: si potrà riprendere liberamente a muoversi da una parte all’altra del Paese senza dover più giustificare gli spostamenti. Scompare dunque il modulo di autocertificazione. Rimane l’obbligo fondamentale di rimanere in casa per chi lamenta un’infezione respiratoria o febbre con temperatura superiore ai 37,5 gradi.

Ferme restando le normative dei singoli Stati, saranno liberamente consentiti gli spostamenti per qualsiasi ragione da e per gli Stati membri dell’Unione Europea o parte dell’accordo di Schengen, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano. Dal 3 giugno le persone che entrano o rientrano in Italia da questi Paesi non saranno più sottoposte a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che non abbiano soggiornato in Paesi diversi nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia. Dal 3 al 15 giugno agli spostamenti da e per Stati diversi rispetto a quelli sopra elencati continuano ad applicarsi le stesse regole che fino al 2 giugno valgono per tutti gli spostamenti da e per l’estero.

Distanziamento interpersonale 

La distanza interpersonale di un metro, che diventano due quando si fa sport, resta la principale regola che saremo obbligati a osservare fino a che l’emergenza non sarà terminata.

Famiglie in auto senza limitazioni

In auto si potrà andare tutti insieme solamente se si appartiene a uno stesso nucleo familiare convivente. Diversamente potranno viaggiare insieme solo due persone (su file diverse) e con mascherina.

Mascherina e guanti

In tutte le regioni tranne Lombardia, Trentino, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Campania e a Genova, la mascherina all’aperto può non essere indossata, a meno che non ci si trovi a fronteggiare una situazione dove viene meno la distanza interpersonale di un metro. L’uso delle mascherine resta obbligatorio negli ambienti chiusi accessibili al pubblico, compresi i mezzi di trasporto. Per quanto riguarda i guanti, invece, le attività commerciali possono decidere se prevedere o meno l’obbligo di indossarli. L’unico obbligo previsto dal decreto riguarda i negozi di generi alimentari, dove ne è richiesto l’uso per manipolare gli alimenti, sia da parte dei clienti che dei commessi.

Solo su prenotazione

In molti casi, è previsto l’obbligo della prenotazione della prestazione. In tanti esercizi pubblici e commerciali resta necessario prenotare il servizio per poterne usufruire. L’esempio più rilevante, oltre ai parrucchieri e centri estetici, è l’accesso alle spiagge. Questo anche al fine di evitare assembramenti e confusione, con conseguenti problematiche relative alla possibile diffusione del virus. Resta in vigore l’obbligo di fornire le nostre generalità in quei negozi o ristoranti che lo chiederanno. La misura serve per garantire il tracciamento delle persone eventualmente entrate in contatto con soggetti positivi al Covid.

Seconde case

Le seconde case da mercoledì saranno raggiungibili ovunque. Alberghi, b&b e case vacanza sono prenotabili, anche se sono ancora molto poche le strutture che hanno già riaperto in attesa del nullaosta alla mobilità tra le regioni e con l’estero.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.