Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 9 aprile

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di giovedì 9 aprile. A Pescara non ce la fa il leader della marineria.  Stasera su Rete8 il dott. Albani.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 21.40 – Coronavirus Pescara: “Via da supermarket senza mascherina”, accoltella vigilante

Ore 21.00Nuova ordinanza di Marsilio per l’area metropolitana, aumentati i divieti e mascherina obbligatoria.

Ore 19.30- Coronavirus Abruzzo: Di Donato, confetti e cioccolato per chi lotta contro il Covid

Ore 19.00- Coronavirus Abruzzo: alloggi per gli operatori sanitari della Asl di Teramo

Ore 18.30- Coronavirus Abruzzo: fa jogging in spiaggia, multa da 3mila euro

Ore 18.00- Coronavirus Abruzzo: due pazienti dimessi dagli ospedali di Chieti e Vasto

Ore 17.30- Coronavirus Abruzzo: Confartigianato “Liberiamo le colombe”

Ore 17.00- Coronavirus Abruzzo: tamponi, Fazii “Accelerare risposte nei Pronto Soccorso”

Ore 16.30- Coronavirus Abruzzo: 6 mila mascherine per i cittadini di Sulmona

Ore 16.15- Coronavirus Abruzzo: Chieti, al via la distribuzione dei Buoni Spesa

Ore 15.45- Coronavirus Abruzzo: Cia “Più carne di agnello locale nel menù di Pasqua”

Ore 15.28 – Coronavirus Abruzzo: 72 nuovi casi su 981 tamponi effettuati

Ore 14.30-  I riti  della Settimana Santa in diretta su Rete8

Ore 13.45- Coronavirus Abruzzo. Fresagrandinaria: ruba legna nel bosco comunale, denunciato

Ore 13.15Coronavirus Abruzzo: regalo cinese per Codice Citra

Ore 13.10Camperista in quarantena nel PNALM

Ore 13.00 – Coronavirus: nel chietino azienda continuava a produrre nonostante i divieti

Ore 12.55Coronavirus Abruzzo, a Bisenti numerosi test da rifare

Ore 12.45 – Coronavirus Abruzzo, Febbo: 554 milioni per ripartire e crescere

Ore 12.30 – Montorio, un cortometraggio ai tempi del Coronavirus

Ore 12.00Coronavirus L’Aquila, prefetto: restate a casa

Ore 11.30 – Coronavirus Abruzzo, pronta la RSA di Giulianova

Ore 10.50Gdf: operazione nel teramano su mascherine e gel igienizzanti

Ore 10.30L’Aquila, controlli a tappeto “anti-grigliata”

Ore 10.ooAllo studio in Abruzzo le mascherine… ricaricabili

Ore 9.00Il Comune de L’Aquila attiva la pagina per le domande dei buoni spesa

Ore 6.30Pescara: la marineria piange il suo “capitano”, Mimmo Grosso sconfitto dal Coronavirus

Ore 6.00Coronavirus: a Pescara oltre 600 tamponi a domicilio

Ore 5.30Stasera il dott. Albani a Pronto Medicina Facile

Il collegamento in diretta con il Tg8 delle ore 14.00

LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)

Sono complessivamente 96.877 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.615. Mercoledì l’incremento era stato di 1.195. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile.

Coronavirus: 6/ giorno calo terapie intensive .88 in meno rispetto a ieri. Scendono anche ricoveri, -86 – Per il sesto giorno consecutivo calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Sono 3.605 i pazienti nei reparti, 88 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.236 sono in Lombardia, in calo di 21 rispetto a ieri. Dei 96.877 malati complessivi, 28.399 sono poi ricoverati con sintomi – 86 in meno rispetto a ieri – e 64.873 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Coronavirus: 18.279 le vittime, 610 più di ieri – Sono 18.279 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 610. Mercoledì l’aumento era stato di 542. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

Coronavirus: 28.470 i guariti, 1.979 più di ieri- Sono 28.470 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.979 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 2.099.

Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa ha detto che “I pazienti Covid 19 in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi sono arrivati a 64.877, il 67% del totale, un dato cresciuto solo ad aprile dell’8%. Ciò dimostra il calo della pressione sugli ospedali, assieme al calo dei ricoverati nei reparti o in terapia intensiva”.

Coronavirus: 143.626 contagiati totali, 4.204 più di ieri – Il dato comprende vittime, persone attualmente malate e guariti .Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 143.626, con un incremento rispetto a ieri di 4.204. Il dato è stato reso noto nel corso della conferenza stampa della Protezione Civile.

Coronavirus: 96.877i malati, 1.615 più di ieri- Dai dati della Protezione civile emerge che sono 29.074 i malati in Lombardia (529 in più rispetto a ieri), 13.258 in Emilia-Romagna (+148), 10.449 in Veneto (+278), 11.336 in Piemonte (+347), 3.401 nelle Marche (-161), 5.703 in Toscana (+146), 3.253 in Liguria (+8), 3.532 nel Lazio (+84), 2.873 in Campania (+14), 1.390 in Friuli Venezia Giulia (-25), 1.978 in Trentino (+38), 1.315 in provincia di Bolzano (+34), 2.301 in Puglia (+63), 1.942 in Sicilia (+49), 1.566 in Abruzzo (+32), 792 in Umbria (-31), 609 in Valle d’Aosta (+3), 876 in Sardegna (+36), 765 in Calabria (+10), 189 in Molise (+8), 275 in Basilicata (+5). Quanto alle vittime, se ne registrano 10.022 in Lombardia (+300), 2.316 in Emilia-Romagna (+82), 756 in Veneto (+20), 1.454 in Piemonte (+76), 669 nelle Marche (+17), 408 in Toscana (+16), 682 in Liguria (+28), 227 in Campania (+6), 253 nel Lazio (+9), 171 in Friuli Venezia Giulia (+2), 225 in Puglia (+6), 187 in provincia di Bolzano (+4), 138 in Sicilia (+5), 194 in Abruzzo (+15), 51 in Umbria (+1), 105 in Valle d’Aosta (+3), 268 in Trentino (+13), 61 in Calabria (+1), 64 in Sardegna (+5), 13 in Molise (+0), 15 in Basilicata (+1). I tamponi complessivi sono 853.369, oltre 46mila più di ieri. Degli oltre 853mila tamponi circa 430mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Venet

Coronavirus: Viminale,controlli rafforzati per Pasqua Primi risultati misure contenimento, occhio aumento spostamenti – Una direttiva ai prefetti affinchè rafforzino i controlli per Pasqua è stata firmata dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. I dati sull’epidemia, si legge, mostrano “i primi segnali di efficacia delle misure di contenimento”. È quindi importante che queste misure, si segnala, “siano pienamente operative in vista delle imminenti ricorrenze pasquali, tradizionalmente caratterizzate da un incremento dei flussi di traffico, in particolare sulle autostrade e sulle principali arterie di collegamento extraurbane del nostro Paese”.

Cresce il contagio nelle carceri, allarme a Torino. Sono 178 gli agenti e 58 i detenuti positivi in tutta Italia –Aumentano i positivi all’interno delle carceri: secondo gli ultimi dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sono 178 gli operatori di polizia penitenziaria contagiati (18 ricoverati in ospedale, una ventina in quarantena in caserma e il resto in isolamento a casa propria) e 58 i detenuti. A preoccupare è soprattutto la situazione del penitenziario di Torino, dove è concentrato il numero più consistente di casi tra i reclusi. Se nel loro complesso le cifre restano contenute, colpisce che in due giorni il dato dei detenuti positivi sia cresciuto di un terzo. Si è passati dai 37 contagiati registrati il 6 aprile ai 58 di ieri. A far fare un balzo in avanti alla cifra complessiva sono stati i positivi scoperti nel carcere di Torino, dove a causa di un sospetto contagio, sono stati sottoposti a tampone 60 detenuti: a 19 di loro è stata riscontrata la positività, un dato che porta a 23 i contagiati da Covid-19 alle Vallette. Secondo il Dap, non vi sarebbero al momento rischi di ulteriori contagi, poiché su indicazione del sanitario dell’istituto, sono state predisposte misure per separare i detenuti in tre gruppi: i positivi, chi ha avuto contatti con loro e che perciò è stato posto in isolamento precauzionale, e i negativi.

 Manfredi, per gli atenei due fasi di ‘restart’  – Saranno due le fasi di ‘restart’ negli atenei italiani: una prima, di completamento di questo semestre, fino a luglio, con attività individuali in presenza solo per la ricerca mentre tutte le lezioni verranno svolte on line.

Da settembre si avrà un modello misto, “avviando attività in presenza con un modello molto flessibile, che possa essere adattato secondo le diverse realtà territoriali ma anche tenendo conto dell’affollamento dei diversi corsi di laurea”. Il ministro dell’Università Gaetano Manfredi ne ha parlato oggi in audizione alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera, presieduta da Luigi Gallo (M5S) che si è svolta – è la prima volta – in modalità ‘da remoto’, con tanto di domande da parte dei commissari. Difficile invece che gli studenti delle scuole rientrino in aula entro il 18 maggio, “sarebbe estremamente rischioso”.

In audizione Manfredi ha reso noto anche che obiettivo del governo è aumentare la platea delle borse di specializzazione: oggi arriva a circa 9 mila, la proposta è di inserire altre 5 mila borse per poter garantire un maggior numero di medici specializzati soprattutto nelle aree critiche.

Firmato il primo decreto applicativo per Medicina e Chirurgia che consentirà agli atenei – il provvedimento è concordato con la Conferenza rettori e i presidi delle facoltà di Medicina – di poter riconoscere le attività di tirocinio in questa fase ed evitare danni a chi non ha potuto terminare di svolgere tirocini.

L’anno accademico quest’anno è stato prolungato, durerà fino a giugno 2020, si sta valutando anche di sostenere gli affitti agli studenti fuori casa e in generale il diritto allo studio.

L’università on line ha avuto ottime performance: sono oltre 26 mila gli studenti che si sono laureati a distanza, le università nel giro di una settimana in media hanno organizzato lezioni da remoto, i corsi vengono seguiti da circa 1 milione e 200 mila studenti, ovvero più dell’80% degli studenti universitari, con una frequenza aumentata, in alcuni casi, rispetto a quella che si aveva in aula. Gli esami a distanza si fanno già nel 95% degli atenei – fa sapere il ministero – e si punta ad aumentare la percentuale.

Coronavirus: morte due infermiere, bilancio sale a 28 – “Oggi ci è stato confermato il decesso di altre due infermiere impegnate sul campo contro il Covid-19, a Bergamo e Cremona”. Lo afferma la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) Barbara Mangiacavalli, sottolineando che il bilancio dei decessi tra gli infermieri sale a 28. Aumentano pure i contagi: “Ne registriamo – rileva – tra 200 e 300 in più al giorno”.

Riaprire le scuole entro il 18 maggio sarebbe estremamente rischioso. Andrebbero riaperte comunque non prima di settembre: Così il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco. Le scuole, ha spiegato il virologo, “non andrebbero comunque riaperte prima di settembre. Riaprirle a maggio sarebbe un enorme rischio, perchè gli istituti scolastici rappresentano un concentrato di soggetti a contatto tra loro e dove la distanza di sicurezza è difficilmente realizzabile. Ciò vale soprattutto per le scuole elementari, dove bambini più piccoli sono difficilmente controllabili”. Una riapertura a maggio, conclude, “sarebbe totalmente inopportuna”.

Cura Italia: Senato conferma fiducia su dl, 142 sì .Il testo passa alla Camera- Il Senato conferma la fiducia al governo sul dl Cura imprese. Il testo, approvato a palazzo Madama con 142 voti a favore, 99 contrari ed 4 astenuti, passa alla Camera. L’intera opposizione ha votato contro il provvedimento, lamentando la mancanza di un reale confronto sulle misure in esso contenute.

Coronavirus: verso prolungamento misure per 14 giorni con probabile proroga al 2 maggio- Forse ok piccole attività dopo il 12 aprile-  Si va verso un prolungamento di 14 giorni delle attuali misure restrittive e di isolamento previste dal dpcm in scadenza il 13 aprile, con una probabile ulteriore proroga delle misure di isolamento a casa almeno fino al 2 maggio. Lo apprende l’ANSA da fonti qualificate. Sarebbe, inoltre, in discussione l’eventualità che dopo Pasqua possano riaprire alcune piccole attività legate alla filiera agroalimentare e sanitaria, previo il rispetto delle misure di distanziamento.

Coronavirus: Sifo, in ospedali mancano farmaci e dispositivi. Situazione critica per antivirali, anestetici, tamponi– L’Allarme è dei farmacisti ospedalieri sulle carenze di farmaci e dispositivi medici. La Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo), che ha avviato in queste settimane una Rete nazionale – Emergenza Covid-19 – come canale interattivo di condivisione di documenti e segnalazioni, rende note oggi le maggiori criticità. Per quanto riguarda i farmaci le carenze vengono segnalate per gli antivirali Ritonavir/Lopinavir, Darunavir/Cobicistat, Remdesivir; gli anestetici Propofol, Remifentanil; gli antibiotici Piperacillina/Tazobactam; Azitromicina; gli antimalarici Idrossiclorochina; l’immunosoppressore Tocilizumab; i curari-miorilassanti muscolari: Cisatracurio, Rocuronio, Atracurio; gli antibatterici, Claritromicina; gli antitrombotici Eparina Sodica; gli antiemorragici, Acido Tranexamico. Per quanto riguarda invece i dispositivi, le criticità sono state segnalate per i dispositivi di protezione individuale (DPI, guanti, mascherine, FFP2, FFP3, camici sterili, caschi per la ventilazione non invasiva (NIV), tamponi naso-faringei, dispositivi dedicati ad apparecchiature per alti flussi, materiali per ventilazione meccanica a pressione positiva continua (CPAP): tubi, maschera, fasce elastiche.

Altri tre medici hanno perso la vita per l’epidemia di Covid-19. Lo rende noto la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), che aggiorna costantemente l’elenco dei camici bianchi – in attività, pensionati e pensionati richiamati in servizio o comunque impegnati nell’emergenza – deceduti dall’inizio dell’epidemia. Sono i medici di famiglia Antonio De Pisapia e Massimo Bosio, e il chirurgo oncologo Francesco Cortesi. Il totale dei decessi sale a 103.

Coronavirus: in neonati sintomi lievi, studio inCina Condotto su quattro bebé – I neonati che contraggono il nuovo coronavirus riportano solo sintomi lievi dall’infezione. Lo indica lo studio pubblicato sull’European Respiratory Journal condotto su quattro bebé da Zhi-Jiang Zhang, dell’università cinese di Wuhan. Lo studio si è basato sull’analisi dello stato di salute di quattro neonati partoriti a Wuhan con taglio cesareo da donne contagiate dal coronavirus SarsCoV2, tre dei quali sono stati separati temporaneamente dalle mamme alla nascita. E’ emerso che, per quanto i quattro neonati avessero tutti contratto l’infezione dalla mamma, le loro condizioni di salute sono rimaste buone e mai preoccupanti.

Utilizzare i 6 miliardi di fondi Ue non impegnati per lo sviluppo rurale, che salgono a 17 se si considerano gli importi dei bandi in corso, per attenuare l’impatto economico del Covid-19. Lo scrive il commissario Ue all’agricoltura, Janusz Wojciechowski, in una lettera indirizzata ai ministri dei Ventisette. Tra le misure a sostegno del settore già annunciate dalla Commissione europea, c’è la possibilità di riprogrammare la spesa nell’ambito dei programmi di sviluppo rurale 2014-20 (Psr). I fondi Psr ancora non impegnati in Italia ammonterebbero complessivamente a circa 1-1,2 miliardi di euro, con contributi nazionali e regionali inclusi.

Nel giorno in cui l’Italia fa segnare il record di guariti – 2.099 nelle ultime 24 ore – e Confindustria va in pressing sul governo e sul premier Giuseppe Conte per chiedere di porre fine al lockdown, l’Oms frena sull’inizio della ‘Fase 2’: “non c’è ancora una diminuzione netta” dei contagi “ma solo un rallentamento, riaprire ora è difficile”.

Una posizione che alimenta le tensioni nel governo, già diviso sulle scelte da prendere subito dopo Pasquetta quando dovrà essere rinnovato il Dpcm con le misure di contenimento e con le limitazioni agli spostamenti. Conte deciderà entro sabato, anche se un dato è già chiaro a tutti gli italiani: non ci sarà il ‘liberi tutti’, non si tornerà a circolare liberamente; non si tornerà a correre nei parchi; non apriranno negozi, bar e ristoranti. A tutto ciò il governo penserà nelle prossime settimane anche sulla base della mappa che l’Inail sta predisponendo, con tutte le attività lavorative e il relativo indice di rischio connesso. L’obiettivo è di indicare le linee guida sulle modalità con cui le diverse professioni potranno ripartire. La mappa prevede tre diversi indici di rischio (basso, medio e alto): ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale. La ratio è di fornire una serie di misure organizzative per consentire la ripresa delle attività, con particolare attenzione ai lavoratori fragili e alle situazioni dove è richiesta una sorveglianza sanitaria speciale.

Per ora si resta ancora a casa, anche se i dati ormai da giorni continuano a mantenersi su un trend positivo. L’incremento delle vittime è sceso per il quarto giorno consecutivo ed è il secondo più basso dal 10 marzo, fermandosi a 542; sono invece cinque i giorni nei quali si registra una diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva: anche oggi 99 in meno rispetto a martedì. Continua anche la discesa del numero complessivo dei ricoverati negli ospedali: martedì erano 258 in meno, oggi sono 233 in meno. Numeri rafforzati da quelli sui tamponi effettuati, visto che questi ultimi stanno aumentando sempre di più giorno dopo giorno e oggi hanno superato i 50mila. Tutto ciò però non basta alla scienza per dire che si può ripartire senza rischi.

Il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra è chiarissimo: abbandonare le misure di contenimento sarebbe “deleterio: la curva sta diminuendo ma può risalire con nuovi focolai” e questo “vanificherebbe tutti i sacrifici fatti finora. E’ il momento di serrare le fila”. Che nel linguaggio degli scienziati significa è troppo presto per riaprire. Una posizione condivisa in pieno dal ministro della Salute Roberto Speranza che, stando a quanto fanno trapelare fonti a lui vicine, sta facendo “opera di persuasione” per invitare alla cautela anche per quanto riguarda la riapertura delle sole attività produttive. Linea diametralmente opposta a quella di Italia Viva che, in scia alla richiesta che arriva da Confindustria, chiede di rimodulare le misure per consentire all’economia di ripartire.

Tensioni che Conte dovrà sciogliere entro sabato per varare il nuovo Dpcm. Intanto ha riunito a palazzo Chigi i capi delegazione della maggioranza di governo proprio per affrontare i nodi ancora aperti e nelle prossime ore vedrà sindacati ed imprese. Cosa succederà dunque il 14 aprile?. L’impressione è che alla fine prevalga la linea dura anche se il premier sarebbe comunque intenzionato a dare un ‘segnale’ di ripartenza. Per questo è probabile che il nuovo provvedimento si limiti a confermare le misure già in atto e concedere un piccolo ampliamento dell’elenco delle attività consentite, a partire da cartolibrerie e librerie. Tutto il resto verrà rimandato all’inizio di maggio. Come? Un’indicazione arriva ancora dall’Oms e ricalca i due step ipotizzati dal governo. In sostanza, una riapertura “a fasi” dice Guerra, per “classi di lavoro, tipologia geografica e classe di età”: si fa un passo e poi, a distanza di un paio di settimane si procederà con le aperture successive in modo da contenere l’eventuale esplosione del nuovo focolaio. Ma solo, se ci saranno dei “requisiti minimi”: vale a dire la capacità da parte del sistema sanitario di identificare con assoluta certezza entro 24-36 ore la casistica sospetta, con una presenza pervasiva sul territorio. E senza, è l’altro avvertimento dell’Oms, contare sui test sierologici, perché “un test certo al 100% non esiste. Scordatevi che ci sia la patente di immunizzato”.

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.