Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 30 aprile

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di giovedì 30 aprile. Scende sotto l’1% la percentuale dei nuovi contagi: rispetto a ieri sono solo 7 su 1035 tamponi analizzati, pari allo 0.67% di positivi sul totale.

 

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 23.00 – Abruzzo, ancora un’Ordinanza: ok a passeggiate anche sul lungomare e a sport individuali

Ore 17.52 – Ricostruzione in Abruzzo, approvate nuove ordinanze per semplificare le procedure

Ore 17.34 – Testa e Cremonese chiedono a Conte la sospensione delle utenze

Ore 17.06 – Annunciato, tra le altre novità, l’invio di mascherine a tutte le famiglie

Ore 16.39Il Dipartimento Lavoro fa chiarezza sui dati relativi alla Cassa integrazione in deroga 

Ore 15.58 Riaprono le toelettature, via anche alle passeggiate in bici e a cavallo

Ore 15.32 – Bollettino sanitario: rispetto a ieri solo 7 nuovi contagi, su 1035 tamponi analizzati (0.67%).

Ore 15.06 – Le domande degli operatori turistico-balneari nell’incontro con la Regione Abruzzo

Ore 13.30 – Coronavirus Abruzzo: L’Aquila, uomo arrestato per violenza domestica

Ore 13.00 – Coronavirus Abruzzo, Isola G. S., dai migranti pacchi e mascherine alle famiglie

Ore 12.50- Coronavirus Abruzzo: Coldiretti “Sos agriturismo per prenotazioni annullate”

Ore 12.00 –  Coronavirus Abruzzo, Montesilvano: palestre a cielo aperto 

Ore 11.00 – Coronavirus Abruzzo: le proposte del Pd per ripartire in sicurezza

ore 10.20- Coronavirus Abruzzo: revisioni, Cna “La Provincia di Pescara rimuova lo stop”

Ore 10.00 – Coronavirus Abruzzo: ex Blutec Atessa, “Garantire la sicurezza dei lavoratori”

Ore 9.30 – Coronavirus Gravina – “ Non firmerò mai il blocco dei campionati”

Ore 8.50-  CNAT, Mastropasqua “Primo trapianto di cornea in Italia durante il lockdown”

Ore 8,40 –PMF: su Rete8 stasera speciale Coronavirus e i possibili danni anche per il cuore

Ore 8.25 – Coronavirus Abruzzo: Campli tra i borghi dell’Italia più bella

Ore 8.15 –  Coronavirus Abruzzo: Montesilvano, palestre verso la riapertura

Ore 8.00 – Coronavirus Abruzzo: L’Izam analizza anche i tamponi della Lombardia

Ore 6.00 – I governatori del centrodestra scrivono a Mattarella per misure meno stringenti 

 

LE NEWS DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)

Sono 75.945 i guariti dal Coronavirus in Italia, con un incremento record di 4.693 rispetto a ieri. È l’aumento maggiore dall’inizio dell’emergenza. Di questi, 2.999 si sono registrati in Emilia Romagna. Calo record anche dei malati, scesi a 101.551, con un decremento di 3.106 in 24 ore. In Italia i contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi, le vittime e i guariti, sono 205.463, con un incremento rispetto a ieri di 1.872. Non si arresta l’ormai stabile  trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva: ad oggi sono 1.694, 101 in meno rispetto a ieri. Di questi, 605 sono in Lombardia, 29 in meno rispetto a ieri. Dei 101.551 malati complessivi, 18.149 sono ricoverati con sintomi, 1.061 in meno rispetto a ieri, e 81.708 sono quelli in isolamento domiciliare, 1.944 meno di ieri. Sono salite a 27.967 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 285 in un giorno. Dai dati della Protezione civile emerge che sono 36.211 i malati in Lombardia (89 in più rispetto a ieri), 9.563 in Emilia-Romagna (-2.299), 15.493 in Piemonte (-28), 8.147 in Veneto (-222), 5.584 in Toscana (-79), 3.551 in Liguria (-25), 3.210 nelle Marche (-137), 4.468 nel Lazio (-67), 2.773 in Campania (-9), 1.370 nella Provincia di Trento (-93), 2.949 in Puglia (+22), 1.170 in Friuli Venezia Giulia (-57), 2.157 in Sicilia (+12), 1.915 in Abruzzo (-61), 802 nella provincia di Bolzano (-43), 233 in Umbria (-28), 744 in Sardegna (-17), 740 in Calabria (-13), 89 in Valle d’Aosta (-46), 192 in Basilicata (-2), 190 in Molise (-3). Quanto alle vittime, se ne registrano 13.772 in Lombardia (+93), 3.551 in Emilia-Romagna (+39), 3.066 in Piemonte (+63), 1.459 in Veneto (+22), 842 in Toscana (+15), 1.167 in Liguria (+15), 906 nelle Marche (+7), 441 nel Lazio (+10), 359 in Campania (+0), 418 nella provincia di Trento (+2), 415 in Puglia (+5), 289 in Friuli Venezia Giulia (+4), 235 in Sicilia (+3), 320 in Abruzzo (+5), 275 nella provincia di Bolzano (+1), 67 in Umbria (+1), 116 in Sardegna (+0), 86 in Calabria (+0), 137 in Valle d’Aosta (+0), 25 in Basilicata (+0), 21 in Molise (+0). Ad oggi sono stati effettuati 1.979.217 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.354.901 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 68.456. Quella di oggi è stata l’ultima conferenza stampa della Protezione Civile sull’emergenza Coronavirus. Lo ha annunciato il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli: “Come vedete dai dati – ha detto – ci avviamo verso una nuova fase dell’evoluzione dell’emergenza e quindi abbiamo deciso di interrompere qui la nostra conferenza stampa. Non mancheremo di fornire aggiornamenti quotidiani, come abbiamo sempre fatto”.

Dall’Italia alla Germania, le restrizioni imposte per contenere la pandemia di Covid-19 hanno portato a un crollo vertiginoso dei livelli di smog. A fronte di un’emergenza sanitaria ed economica di una gravità senza precedenti, una notizia positiva arriva da un nuovo studio europeo secondo cui il miglioramento della qualità dell’aria avrebbe permesso nell’ultimo mese di evitare 11mila decessi in tutta Europa, quasi 1.500 solo in Italia. Secondo il Center for research on energy and clean air (Crea), che ha sede a Helsinki, l’Italia è il terzo Paese in Europa per numero di decessi prematuri evitati, dopo la Germania (2.100) e il Regno unito (1.750). Il lockdown imposto in tutto il continente ha portato a una riduzione del 40% del livello medio d’inquinamento da biossido di azoto (NO2) e del 10% del livello medio d’inquinamento da particolato. I ricercatori evidenziano che il calo deriva dal fatto che la produzione di energia dal carbone e il consumo di petrolio, le due principali fonti d’inquinamento per l’aria, sono diminuiti rispettivamente del 37% e del 33%. Fra gli altri effetti positivi di una ritrovata purezza dell’aria ci sono anche 1,3 milioni di giorni di assenza dal lavoro per problemi di salute, 6mila casi in meno di asma fra i bambini e 1.900 ricoveri d’urgenza per attacchi d’asma. Per ricavare queste stime il Crea ha usato gli ultimi modelli statistici di rischio che collegano l’esposizione all’inquinamento atmosferico con i danni alla salute. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, ogni anno lo smog provoca in Europa 400mila morti premature. L’Italia è al primo posto per vittime causate da biossido di azoto (NO2), con circa 14.600 decessi, e per ozono (3.000), e ha il secondo numero più alto per il particolato fine PM2,5 (58.600). Gli effetti del lockdown sull’inquinamento atmosferico e il controverso legame fra lo smog e la diffusione della pandemia sono fra i temi principali che vuole approfondire anche la neonata alleanza scientifica fra Enea, Istituto Superiore di Sanità (Iss) e Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (Snpa, composto da Ispra e dalle Agenzie Regionali del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente), che hanno avviato il progetto di ricerca congiunto ‘Pulvirus’. L’iniziativa si svilupperà sull’arco di un anno ma i primi risultati significativi si aspettano già fra pochi mesi.

Tra i reati in maggior calo a marzo, mese caratterizzato dalle chiusure per il Coronavirus, figurano lo sfruttamento della prostituzione (-72,9%), le violenze sessuali (-72,5%) ed i furti (-72,2%)  Lo evidenzia il report del Viminale sull’andamento della delittuosità che ha fatto registrare un calo complessivo dei reati del 66,6% rispetto ai dati di marzo 2019. Calo meno netto per i maltrattamenti contro familiari o conviventi (-37,4%); le rapine alle farmacie (-28,2%), le rapine in genere (-59,9%), i delitti informatici (-49,9%) e quelli inerenti agli stupefacenti (-46,1%). I furti alle farmacie, invece, hanno fatto registrare valori pressoché stabili (82 nel 2020 e 81 nel 2019). Tra le regioni che fanno registrare il maggiore decremento della delittuosità in generale a marzo 2020 rispetto all’analogo mese dell’anno precedente, ci sono Lombardia e Veneto, dove sono state dapprima adottate le misure limitative della libertà di circolazione. Tuttavia, la Lombardia è la regione dove si registra il maggior numero di delitti commessi nel periodo 1 marzo-31 marzo 2020 (10.841 reati totali) sebbene rispetto all’analogo periodo del 2019 (39.908 reati totali) si segnali un decremento del 72,8%.

Mascherina all’esame di maturità? Non necessaria se a distanza. “Se lo studente sta ad una distanza di 4-5 metri dagli insegnanti della commissione non credo sia un obbligo indossare la mascherina, diversamente se la distanza fosse minore”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Rai News a proposito degli esami di Stato. “Scriveremo un protocollo i sicurezza con le parti sociali. Penso che il modello che si sta usando alla Camera, è ottimo e lo proporremo: lì si usa un distanziamento di almeno 1 metro”.

Chi guarisce dal Covid-19 sviluppa sempre gli anticorpi protettivi al virus. La conferma arriva da uno studio della Chongqing Medical University, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, che ha rilevato nel 100% dei pazienti analizzati (285) la presenza degli anticorpi IgG, cioè quelli prodotti durante la prima infezione e che proteggono a lungo termine. Ciò significa che il test sierologico può essere utile per diagnosticare i pazienti sospetti, risultati negativi al tampone, e identificare quelli asintomatici. Finora non era chiaro se la risposta degli anticorpi al virus SarsCov2 durasse nel tempo e se il test sierologico potesse essere utile. In questa ricerca, guidata da Ai-Long Huang, si è visto che tutti i 285 pazienti studiati avevano sviluppato gli anticorpi specifici per il virus dopo circa 17-19 giorni dalla comparsa dei sintomi, mentre quelli con gli anticorpi IgM (quelli cioè che si attivano subito quando l’organismo entra in contatto con una nuova infezione, dando una protezione di breve durata) erano il 94,1%, dopo 20-22 giorni dall’inizio dei sintomi. Lo studio ha dimostrato inoltre l’utilità del test sierologico come metodo di sorveglianza su un gruppo di 164 contatti stretti dei pazienti positivi al Covid-19. Di queste persone, 16 erano risultate positive al tampone, di cui tre asintomatiche. Le altre 148 erano negative al tampone e non avevano sintomi. L’esame sierologico per gli anticorpi è stato fatto 30 giorni dopo l’esposizione al virus. Sedici persone positive al tampone avevano tutte gli anticorpi, mentre 7 dei 148 negativi al tampone avevano gli anticorpi specifici per il virus: ciò significa che il 4,3% dei contatti stretti era sfuggito al tampone. Inoltre, 10 dei 164 contatti stretti di chi aveva gli anticorpi, era asintomatico. Tuttavia, avvertono gli studiosi, il lavoro presenta alcune limitazioni: non è stato fatto il test per rilevare le attività degli anticorpi IgG nel neutralizzare il virus, e inoltre il campione di pazienti in gravi condizioni studiato è piccolo. Il tampone rimane efficace per confermare precocemente l’infezione, ma l’esame degli anticorpi può essere importante come complemento per la diagnosi dei casi sospetti negativi al tampone, e nel sorvegliare le persone entrate in contatto con i malati ma asintomatici.

Nella conferenza stampa organizzata dall’Istituto Superiore di Santità il presidente ha detto che “la consapevolezza che dobbiamo avere tutti è che noi siamo ancora nell’epidemia perché il virus circola anche se diminuiscono casi e terapie intensive. Quindi le misure di monitoraggio sono essenziali”.

Le persone asintomatiche in Italia potrebbero essere fra il 4% e il 7% della popolazione secondo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro. “Tuttavia il 10% delle trasmissioni, ha aggiunto Gianni Rezza dell’Iss, “si stima da persone che non hanno sintomi. Ciò va a favore dell’uso dei test sierologici”. La situazione epidemiologica, ha spiegato Brusaferro,  “è diversa nelle regioni e anche le misure di monitoraggio in fase di finalizzazione mostreranno la necessità di avere tavoli specifici con le regioni per capire com’è la situazione. E’ chiaro che l’obiettivo è riaprire il più possibile ma avendo presente che R0 deve stare sotto 1. Una declinazione regionale la andremo a valutare perché le scelte devono tener conto della realtà”.

Conte, iniziative improvvide enti locali illegittime. Non possono comportare misure meno restrittive. “Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera.

Conte, se meno contagi nuovi allentamenti a maggio. Su commercio a dettaglio, ristorazione, servizi alla persona   – “Al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio, ndr) avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera. “Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l’apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona”.

Conte, report Comitato tecnico-scientifico non è segreto  – “Il recente rapporto del Comitato tecnico scientifico di cui si è parlato non è segreto, è stato pubblicato sui giornali, e oggi verrà illustrato dal professor Brusaferro”. Così il premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera. Prima del suo intervento dai deputati Maurizio Lupi e Maurizio Molinari era arrivata la richiesta, rivolta al presidente della Camera Roberto Fico, di rendere disponibile il documento.

Coronavirus: esperti Ue, evitare affollamento mezzi pubblici. Linee guida Ecdc per trasporti, assicurare corretta ventilazione  – Prevenire l’affollamento migliorando il servizio durante le ore di punta, assicurare sempre una corretta ventilazione dei mezzi e prendere in considerazione l’uso di barriere protettive per i conducenti dei mezzi pubblici. Sono alcune delle raccomandazioni, da “adattare alle esigenze locali”, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) su Covid-19 e trasporti pubblici. L’agenzia Ue consiglia anche la pulizia delle superfici “frequentemente toccate” dopo ogni viaggio e, nelle regioni a “trasmissione comunitaria prolungata”, la ventilazione di mezzi e piattaforme della metropolitana “il più possibile con aria fresca”, con disinfezione “frequente e accurata”.

Conte, pronti a intervenire se nuova risalita contagi. Con misure mirate su territori  – “Nel mese di maggio si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall’Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive” in caso di nuova crescita dei contagi. “Misure che potranno essere mirate su specifici territori” ha evidenziato l premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera.

Conte, su scuola puntiamo a massimo effetto contenitivo – “Con il ritorno al lavoro ci saranno nuove occasioni di contagio, mentre per la scuola puntiamo ad un effetto contenitivo massimo”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa alla Camera sulle misure per la fase 2 dell’emergenza coronavirus. “Se si riaprissero simultaneamente le scuole e si facesse tornare tutti al lavoro, si darebbe impulso alla crescita dei contagi. Per questo abbiamo scelto di allentare le misure che bloccavano diverse filiere produttive” dal 4 maggio.

Conte, misure anche impopolari,non per avere consenso – “Questo piano persegue l’interesse generale anche con misure impopolari, non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Dal primo giorno abbiamo avuto ben chiaro la tutela della salute”. Lo dice il premier Giuseppe Conte sull’emergenza Coronavirus.

Conte ringrazia sanitari per lotta Covid, applauso Camera – Giuseppe Conte, inoltre, ha ringraziato sentitamente medici e paramedici che si stanno impegnando in tutta Italia nella lotta al coronavirus e nell’Aula della Camera è scattato un lungo e unanime applauso.

Conte, governo non può assicurare ora ritorno normalità  – “Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità”. ha detto, inoltre, il premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera.

Conte, 4 maggio primo passo, siamo ancora dentro pandemia  –  “Il 4 maggio è il primo passo fondamentale e necessario affinché tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena: questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti”. ha affermato il premier Giuseppe Conte alla Camera.

Conte, con R0 a 1 terapie intensive sature entro 31 dicembre – “Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte alla Camera citando il rapporto dell’Iss. “Un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto, stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagio”.

Conte, approccio graduale per evitare recrudescenze future – Quello messo in campo “è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera.

De Micheli, si studia app per i mezzi pubblici. Insieme alla ministra Pisano, indicherà i mezzi troppo pieni  – “Abbiamo messo allo studio insieme alla Ministra Pisano l’ipotesi di una app che là dove c’è tanta congestione di passeggeri ci sia la possibilità di poter dire prima ai passeggeri che vogliono salire su quel mezzo, guarda che quel mezzo arriverà pieno e quindi dovrai aspettare quello successivo”. Queste le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli con riferimento allo studio di una app per comunicare il livello di affollamento sui mezzi pubblici.

Coronavirus: Colletti (M5s), commissione inchiesta su sanità – “Una commissione parlamentare d’inchiesta sulla sanità che consentirebbe di migliorare la risposta del sistema sanitario non solo ad emergenze come quella che stiamo vivendo, ma anche ad annosi problemi che non trovano ancora risposta”. La chiede il deputato Andrea Colletti (M5s), presidente del Collegio d’Appello della Camera dei Deputati e avvocato esperto in responsabilità medica. “In questi mesi di emergenza – sottolinea il parlamentare – la pandemia Covid-19 ha messo a dura prova il diritto alla salute non solo di migliaia di cittadini, ma anche di medici e infermieri impegnati in prima linea nella lotta contro il nuovo coronavirus. Se è vero, come lo è, che in capo allo Stato sussiste l’obbligo di promuovere ogni opportuna iniziativa finalizzata alla massima tutela della salute, ora più che mai è necessario e urgente istituire una commissione parlamentare d’inchiesta”. La richiesta di istituzione della nuova commissione parlamentare è contenuta in una lettera ufficiale inviata da Colletti al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro della Salute, Roberto Speranza, e a tutti i presidenti dei gruppi parlamentari.

Il 4 maggio scatterà la fase 2 di parziale riapertura del Paese ma, come più volte ribadito dal ministro della Salute Roberto Speranza, basta poco “per tornare indietro” ed avere un nuovo aumento dei contagi. Fondamentali saranno dunque i criteri ‘soglia’ di allarme – alla cui definizione il ministero sta lavorando in queste ore e che saranno contenuti in un prossimo provvedimento presumibilmente entro questa settimana – sulla base dei quali si dovrà valutare un eventuale ritorno alla fase 1 di lockdown. Criteri di sicurezza, dunque, per affrontare la fase 2 che inizierà a breve, prevista dall’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte. L’obbiettivo è fissare dei parametri di riferimento precisi in mancanza dei quali potrebbero scattare nuovamente misure più restrittive. Si tratta pertanto di criteri di monitoraggio dell’epidemia. Tra questi, ci saranno il tasso di occupazione delle terapie intensive ma anche le percentuali di positivi sui tamponi fatti. Sulla base di questi criteri, i presidenti di regione avranno poi potere di iniziativa. Il provvedimento è atteso entro la settimana e servirà a chiarire operativamente quanto già indicato nell’allegato 10 del Dpcm del 26 aprile sulla fase 2. In particolare, l’allegato già indica alcune delle condizioni necessarie per il passaggio e la permanenza nella cosiddetta fase 2a. Tra queste, la “stabilità di trasmissione, i servizi sanitari non sovraccarichi, l’attività di readiness (che fa capo ai sistemi di prevenzione della Protezione Civile), l’abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti, la possibilità di garantire adeguate risorse per il contact-tracing, l’isolamento e la quarantena”. Punto fondamentale previsto dal dpcm è anche, però, che ciascuna Regione abbia superato gli “standard minimi di qualità della sorveglianza epidemiologica”. Questo significa che ogni Regione dovrà registrare, su scala mensile, un trend in miglioramento del 60% dei numeri facenti capo a contagiati, ricoverati, pazienti in terapia intensiva, contagiati in auto-isolamento. Il mantenimento di un trend stabile o in miglioramento dell’insieme di tali standard epidemiologici porterà successivamente al passaggio ad una fase 2b di ulteriore allentamento delle misure anti-pandemia.

L’allentamento delle misure a partire dal 4 maggio verrà comunque rivalutato ogni 14 giorni e se la situazione dovesse indicare dei peggioramenti – ovvero se l’indice di diffusione del contagio dovesse risalire sopra il valore 1 – si tornerà all’istituzione di zone rosse locali o più ampie. Insomma, la fase 2 comincia ma i rischi sono dietro l’angolo: “Il 4 maggio è una prima tappa fondamentale – ha avuto modo di osservare il ministro Speranza – ma poi bisognerà essere tutti all’altezza di questa sfida, perché l’andamento dell’indice di contagio dipenderà dai nostri comportamenti. Questi saranno la chiave decisiva per le prossime settimane”.

 

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.