Bussi, Severino: “No a capri espiatori”

Proseguono le arringhe difensive al processo d’Appello per la discarica di Bussi. La Severino, legale di uno degli imputati ribadisce: “Quanto avvenuto, all’epoca non era reato”

Si avvia verso la sentenza, prevista tra un paio di udienze, il processo in Corte d’Assise d’Appello a L’Aquila sulla megadiscarica dei veleni in valpescara. Tra i legali intervenuti oggi in aula nelle arringhe difensive, l’ex ministro Paola Severino, avvocato del geologo Molinari:

“Non ci devono essere capri espiatori per questi inquinamenti storici”, ha detto la Severino. Come gli altri difensori dei 19 imputati accusati di disastro ambientale e avvelenamento dell’acqua, anche l’ex guardasigilli ha ribadito le tesi secondo cui “quanto fatto negli anni ’70 era considerato non solo lecito e perfettamente legittimo ma anche virtuoso perché riduceva l’impatto ambientale”.

A questa fase del procedimento all’Aquila si è arrivati dopo il pronunciamento dello scorso marzo della Cassazione che ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati “per saltum” alla Suprema Corte. In Corte d’Assise a Chieti, il 19 dicembre 2014, 19 imputati erano stati assolti dall’accusa di aver avvelenato le falde acquifere mentre il reato di disastro ambientale è stato derubricato in colposo e, quindi, prescritto.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.