Attiva nella Asl di Chieti l’ambulanza neonatale

Si tratta di un vero e proprio reparto di terapia intensiva neonatale in movimento: è l’ambulanza attiva in caso di emergenza presso la Asl di Chieti Lanciano Vasto.

Il mezzo acquistato dall’Azienda è dedicato al trasporto in emergenza dei neonati, e si aggiunge, all’interno della Asl, all’Hub di Terapia intensiva neonatale a Chieti e due ospedali attrezzati con punti nascita a Lanciano e a Vasto. In caso di emergenza, l’ambulanza appena arrivata potrà prestare immediatamente assistenza al neonato e trasportarlo alla Tin di Chieti.

“E’ una promessa che avevamo fatto ai cittadini non più di due settimane fa e che abbiamo mantenuto”, ha detto il Direttore Generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Pasquale Flacco, “e si completa il percorso nascita avviato sul territorio provinciale lo scorso settembre dalla Asl d’intesa con l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci”.

«Questa ambulanza – sottolinea il responsabile del Servizio di trasporto emergenza neonatale (Sten) della Terapia intensiva neonatale di Chieti, Antonio Sisto – è dotata delle strumentazioni idonee al trasferimento e al trasporto di tutti i tipi di neonati, siano essi prematuri o cardiopatici o con problemi chirurgici. L’ambulanza è un reparto di terapia intensiva neonatale in movimento. L’equipaggio che salirà sull’ambulanza – aggiunge – sarà formato da personale appositamente dedicato e formato, composto da un neonatologo esperto e un infermiere pediatrico addestrato per il trasporto neonatale». Oltre all’ambulanza, la Terapia intensiva neonatale si è dotata di due culle per il trasporto esterno e di altre due per il trasporto interno. «Ogni culla – prosegue il dottor Sisto – è una postazione di terapia intensiva. Ha un ventilatore che ci permette di effettuare tutti i tipi di ventilazione assistita, anche i più innovativi; due tipi di monitor per il monitoraggio cardiorespiratorio; pompe per l’infusione di farmaci. Da questo punto di vista possiamo dire che non ha nulla in meno rispetto a una postazione di terapia intensiva in un reparto».
«Le ambulanze Sten – spiega Michele Cozza, infermiere del 118 di Chieti – hanno due bombole dell’aria per alimentare la culletta termica e tutta una serie di prese aggiuntive per collegare elettronicamente gli strumenti in essa presenti. Particolare è la presenza di due batterie, una nel vano sanitario e l’altra nel vano motore: se una delle due smette di funzionare, attraverso uno switch è possibile attivare l’altra batteria. In questo modo l’ambulanza è sempre attiva e alimentata, sia dal punto di vista sanitario sia per il motore».

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.