Pescara: anisakis nel pesce crudo, 70 enne salvato dai medici

Il caso raccontato dal quotidiano “Il Centro”: nell’intestino di un 70enne di Pescara anisakis rivelato da un controllo. Aveva mangiato alici crude.

Il caso si è verificato nei giorni scorsi e viene raccontato nei dettagli sul quotidiano “Il Centro” in edicola stamani. È la disavventura di un pescarese i 70 anni, che in un normale controllo (la presenza del parassita è molto difficile da scoprire perché quasi asintomatica) ha scoperto di aver ingerito il pericoloso “ospite”. Scattata subito la terapia, l’uomo è stato curato all’ospedale di Pescara. Fino ad ora sono stati registrati in Abruzzo 31 casi, tutti causati dall’ingestione di pesce crudo.

L’anisakis è un nematode (verme) parassita che si annida nelle pareti dello stomaco. Il pesce e i crostacei sono le principali fonti di contagio: l’uomo mangiando pesci, o calamari crudi o poco cotti, può ingerire le larve dei nematodi, responsabili di una malattia nota come anisakidiosi. Le larve ingerite spesso muoiono o non danno sintomi. In alcuni casi però possono invadere la mucosa gastrica o intestinale e causare dolori addominali, nausea, vomito ed occasionalmente febbre. Una volta penetrate nella mucosa ne deriva una reazione infiammatoria che può evolvere fino a causare ulcere (fonte: IZS Veneto).

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.