Abruzzo, sisma: il decreto accelera i controlli, in calo gli assistiti

Lunedì la pubblicazione del decreto per gli interventi urgenti, controlli sugli edifici compresi. In Abruzzo, per il sisma scende il numero delle persone assisitite perché senza tetto

Ad oggi sul territorio regionale abruzzese restano 106 i Comuni che hanno fatto pervenire segnalazioni, ma sono scese a 2.864 le persone assistite, mentre ammontano a 12.391 le richieste di sopralluoghi per edifici privati con segnalazione di danni pervenute al Centro Operativo Regionale aggiornate al 4 novembre. Circa 100 sono i sopralluoghi richiesti per i danni agli edifici di culto e oltre 200 quelli che interessano gli edifici strategici. I sopralluoghi richiesti per i danni subiti dagli edifici scolastici sono 268.

I dati sono stati resi noti dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, a Mosciano Sant’Angelo nel corso dell’incontro per pianificare le necessarie operazioni di verifica e coerente ricostruzione, alla luce delle novità del nuovo Decreto Legge post terremoto. Erano presenti i sindaci dei Comuni abruzzesi colpiti dagli eventi sismici.

“Voglio rendere certo – dichiara D’Alfonso – che tutti verranno risarciti, previo accertamento del rapporto causa-effetto per i danni derivanti da sisma, e sarà aumentato il numero degli accertatori per velocizzare le verifiche. Inoltre verrà introdotto un nuovo tipo di scheda (Fast) per accelerare i tempi di accertamento”.

La prossima settimana verrà in Abruzzo il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, a illustrare il decreto approvato dal Governo.

D’Alfonso aveva anticipato la sostanza del contenuto del decreto ai microfoni di Rete8 a margine della cerimonia del 4 novembre a Pescara:

Del decreto si è parlato anche nella trasmissione “I fatti e le opinioni” di Rete8: in studio il sottosegretario alla P.C. Mazzocca e l’ing. Nicola Aretusi. GUARDA LA PUNTATA

I CONTENUTI DEL DECRETO (APPROFONDIMENTO)

Gli obiettivi principali del decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri sono:
1) Tagliare le procedure burocratiche,
2) Velocizzare l’istallazione dei container,
3) Dare poteri diretti ai sindaci per mettere subito in sicurezza chiese e beni architettonici.

Si punta ad accorciare i tempi dei soccorsi garantendo la trasparenza di appalti e procedure in una triangolazione con l’Anac di Raffaele Cantone. Il testo, che dovrebbe essere pubblicato all’inizio della prossima settimana sulla Gazzetta Ufficiale, confluirà poi nel primo decreto sull’ emergenza post-sisma, già in discussione alla Camera. Scatteranno deroghe alla legislazione vigente impedendo però che la corruzione si insinui nell’emergenza. E in questa chiave il prefetto Francesco Paolo Tronca sovrintenderà con l’Anac alle attività di prevenzione e contrasto di eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata.

Le procedure diventeranno più veloci per dare un tetto a chi ha deciso di resistere alle scosse restando nella propria terra, vicino alle proprie case, ai propri beni, ai propri allevamenti. Una guerra contro il tempo visto l’inverno alle porte: per questo, già nei prossimi giorni, la Protezione civile potrà, con procedure rapide e trasparenti, acquisire i container e, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuare le aree sulle quali installarli. Per quanto riguarda le imprese confermati gli 11 mln per gli allevatori colpiti. E sulle gare già fatte dalle Regioni Lazio e Umbria “sarà possibile – ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina – provvedere alle forniture necessarie di stalle temporanee e di moduli abitativi container senza ulteriore burocrazia”.

I fondi, a quanto si apprende da fonti di governo, saranno quantificati in sede di discussione del decreto, aggiungendosi ai 4,5 miliardi del primo provvedimento. “Non ci sono problemi”, torna ad assicurare il premier Matteo Renzi, niente affatto preoccupato del braccio di ferro con l’Ue. Il paese, rincara il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, “sta facendo fronte al meglio e continuerà a farlo a beneficio dell’Italia e dell’Europa”. Anche sulle risorse necessarie all’assunzione part time di 350 tra personale tecnico e amministrativo fonti ministeriali negano che ci sia un nodo coperture.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.