Abruzzo: ludopatia, indagine per monitorare la popolazione

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Per monitorare il fenomeno della ludopatia, l’Abruzzo avvia un’indagine regionale sulla popolazione.

Entro il 31 dicembre prossimo sarà avviata un’indagine, affidata al Cnr, consiglio nazionale delle ricerche, di Pisa sulla popolazione abruzzese per monitorare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico (Gap). La proposta di Silvio Paolucci, assessore alla programmazione sanitaria, è stata accolta dalla giunta regionale che ha approvato il piano Gap 2017-2018, con un investimento di oltre 2 milioni e 200mila euro per il biennio in corso, su finanziamento di fondi statali che servirà a costituire un osservatorio, coinvolgendo medici, operatori del terzo settore, docenti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado, titolari di pubblici esercizi, associazioni professionali e di categoria e soprattutto le famiglie, vittime di quella che è ormai a tutti gli effetti una vera e propria patologia.

Nel piano strategico che la Regione metterà in campo è previsto un ruolo di primo piano per i Serd (i servizi pubblici per le dipendenze) di ciascuna Asl, che avranno il compito di prendersi in carico i soggetti a rischio e di gestire il meccanismo di allerta in sinergia coi medici di famiglia e i pediatri. Percorso riabilitativo, monitoraggio clinico e cura del paziente saranno dunque assicurati dagli stessi Serd, in collaborazione con le strutture private sociali e gli altri enti accreditati, seguendo il modello già attuato per le altre dipendenze in una logica multiprofessionale.

Gli ultimi dati nazionali disponibili, contenuti nei rapporti Espad e Ispad del Cnr, registrano che il 43 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni – pari a circa 17 milioni di persone – ha giocato almeno una volta somme di denaro. A preoccupare è però soprattutto il dato che riguarda gli studenti, spesso minorenni: circa un milione ha infatti riferito di aver giocato almeno una volta nei 12 mesi precedenti l’indagine, ma il numero di giocatori è in tendenziale aumento, con un 7 per cento del campione che quattro o più volte alla settimana gioca, spendendo denaro.

“E’ evidente che si tratta di un fenomeno che non coinvolge solo il singolo, ma grava anche sulla comunità familiare e sociale in cui la persona si muove, determinando un disagio diffuso”, ha dichiarato l’assessore Paolucci. “Di qui la scelta di un approccio che tenga conto anche di coloro che, pur non essendo vittime dirette della dipendenza, ne subiscono comunque gli effetti e le conseguenze”.

1 Commento su "Abruzzo: ludopatia, indagine per monitorare la popolazione"

  1. david celiborti | 22/07/2017 di 10:44 |

    E’ inutile che facciano monitoraggi ed altre inutilità in voga oggi! La ludopatia è una malattia verso qualsiasi tipo di gioco(carte, slot machine, enalotto, gratta e vinci, ecc..!) è una malattia progressiva perchè è lo stato giuridico(ossia i politici!) è deciso da una parte “a far finta” di monitorare, di sconsigliare il gioco perchè porta dipendenza, dall’altra incita a giocare perchè con questo gioco dei “disperati” rientrano un paio di milardi all’anno nelle casse statali! Quindi è pura ipocrisia giocare due volte sulla pelle di questi”sciagurati” giocatori e scialacquatori!

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