Migranti impegnati in lavori socialmente utili a Pescara

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Da domani 14 migranti impegnati in lavori socialmente utili a Pescara, grazie al protocollo d’intesa siglato da Comune, Prefettura, Caritas e Cooperativa Eta Beta.

Da domani i 14 migranti ,ospiti dei centri di accoglienza di Pescara , saranno impegnati in lavori socialmente utili,a titolo di volontariato gratuito, grazie al protocollo siglato lo scorso settembre da Comune, Prefettura, Caritas e dalla Cooperativa Eta Beta. Oggi si è svolta una riunione operativa dei migranti con l’assessore al Personale del Comune Sandra Santavenere, il responsabile del settore manutenzione Pierpaolo Pescara e i responsabili dei servizi a cui sono stati assegnati. L’intesa, voluta dal Comune e dalla Prefettura, ha finalità sociali e di integrazione.

In una nota del Comune si legge che “I 14 migranti in arrivo da diverse nazioni saranno così ripartiti: 4 faranno gli imbianchini, 2 i fabbri, 2 i falegnami, 1 elettricista, 5 andranno al Verde Pubblico”.

L’assessore Santavenere dice “Stiamo attuando una politica di integrazione concreta e completa Questi migranti ricevono accoglienza in base a normative nazionali e internazionali e metteranno a disposizione della comunità gratuitamente il proprio lavoro e la propria competenza. Si realizza così uno scambio perfetto e dignitoso sia verso chi si trova nella necessità di dover fuggire dal posto in cui è nato per continuare a vivere, sia per la comunità che accoglie e a cui questa presenza non toglie nulla, anzi offre la possibilità di arricchirsi in termini sociali e culturali. Tutto nasce da un atto di Giunta in cui abbiamo dato indicazioni a tutti i dirigenti per individuare lavori in cui questi volontari potevano essere impiegati. Nei fatti daranno un contributo alla collettività che li ospita, che li farà sentire persone e non un peso e questo contributo sarà importante perché avremo braccia che potranno aiutare sul Verde, nella Manutenzione sugli altri fronti dove verranno impiegati a titolo volontario. Ritengo che l’immigrazione debba essere vissuta come un fatto storico, contingente, non come un problema, dobbiamo mettere in campo politiche illuminate che possano andare verso la direzione dell’interazione perché possa divenire un valore aggiunto. Questo progetto dimostra che si può fare”.