Dall’Abruzzo a Ravenna contro il ‘ Blocca Trivelle’

 Anche molti abruzzesi tra le 2.500 persone in Piazza del Popolo, a Ravenna, teatro della manifestazione nazionale ‘Per l’energia italiana-Accendiamo il buon senso’, contro il blocco alle trivellazioni.

Imprese e lavoratori si sono dati appuntamento non a caso a Ravenna, capitale dell’energia, per chiedere una strategia lungimirante, ragionata e condivisa dopo l’approvazione (avvenuta in Parlamento nel mese di febbraio) del cosiddetto emendamento ‘Blocca trivelle’ che prevede la stop alle ricerche per 18 mesi e l’aumento del 25% dei canoni di concessioni per le ricerche in mare.

Nel corso della manifestazione non si sono registrati problemi di ordine pubblico. In piazza sono confluite persone in arrivo da diverse regioni d’Italia: tanti i partecipanti dalla Basilicata, dall’Abruzzo e dalle Marche, territori, come quello ravennate, fortemente interessati dalle attività del settore energetico.

In piazza con lavoratori, sindacati e associazioni di categoria c’erano quindi anche imprese da tutte le Regioni d’Italia per sostenere la transizione energetica, le fonti rinnovabili e l’estrazione del gas naturale italiano, e per convincere il Governo a cambiare rotta in merito al blocco delle attività estrattive.

Diversi soggetti stanno valutando la possibilità di un ricorso alla Corte costituzionale, c’è già giurisprudenza costituzionale che dice che ciò che è stato fatto in Senato è illegittimo; il problema è che i tempi del ricorso sono di gran lunga superiori ai 18 mesi, ma c’è da dire che non è dato di sapere se i mesi saranno effettivamente solo 18 o di più, visto che esiste il ‘Milleproroghe’ e questa è la preoccupazione più grande.