Omicidio a Penne: rapina finita male, arrestato pregiudicato del posto

Si chiarisce il contesto in cui è maturato l’omicidio a Penne. Arrestato un 40enne che avrebbe tentato di rapinare in casa Gabriele Giammarino prima di ucciderlo con un’arma da taglio e appiccare l’incendio.

In manette è finito un pregiudicato 36enne del posto, Mirko Giancaterino tossicodipendente (Nella foto) . Avrebbe ucciso l’ex sottufficiale dell’Aeronautica Militare con un arma da taglio e poi appiccato un incendio dell’appartamento per depistare le indagini.

gabriele giammarino

La vittima, Gabriele Giammarino

 

Il movente della rapina degenerata nel sangue è emerso solo in serata, dopo diverse ore nelle quali il pregiudicato è stato sotto torchio nella caserma dei Carabinieri, coordinati dal capitano Alessandro Albano.

A dare l’allarme ieri mattina intorno alle 8 sono stati alcuni condomini che si erano accorti del principio di incendio, ma avevano riferito anche di rumori provenienti dall’abitazione dell’anziano. All’arrivo dei carabinieri e dei vigili del fuoco – che hanno prontamente domato le fiamme – nell’abitazione dell’uomo c’era molto fumo, ma Giammarino era già deceduto.

Nel corso dei successivi accertamenti sul corpo di Giammarino sono state trovate ferite da arma da taglio. Secondo gli investigatori l’uomo sarebbe morto nel corso di una colluttazione avuta con il pregiudicato, che era entrato in casa per rapinarlo.

L’esatta causa del decesso sarà stabilita dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio con l’autopsia affidatagli dal PM Mirvana Di Serio.
Le indagini ricostruite dagli investigatori

All’omicida, hanno spiegato i Carabinieri.  si è giunti attraverso una immediata, pressante ed incessante attività investigativa inizialmente supportata dalle testimonianze rese da alcuni vicini di casa della vittima e dalla visione delle riprese video di alcune telecamere sulle strade adiacenti il luogo del delitto. Elementi che hanno via via “preso corpo” con i rilievi tecnici effettuati all’interno dell’abitazione e sul corpo del pensionato -risultato attinto da diversi colpi inferti con un’arma da taglio- e che grazie alla profonda conoscenza del territorio e dei pregiudicati della giurisdizione hanno portato ad individuare, a poche ore dall’omicidio, l’arrestato.

Immagine telecamera

 

Ulteriori elementi sono stati reperiti nel corso di una perquisizione nella sua abitazione dove sono stati sequestrati un coltello e diversi capi di abbigliamento compatibili con quelli indossati al momento del delitto ed in particolare un berretto, un paio di occhiali ed un maglione sui quali sono in corso ulteriori accertamenti tecnici.
Fondamentali anche le immediate testimonianze raccolte dai vicini di casa della vittima che, tracciandone l’indole praticamente diffidente e le sue prudenti abitudini di non aprire casa mai agli sconosciuti, hanno innescato negli investigatori il sospetto, ancor prima delle conferme pervenute dalla “ispezione cadaverica”, che il pensionato potesse essere stato vittima di una “rapina finita male”. Elementi che sono stati purtroppo confermati da due precisi frames dai quali si evidenziano gli orari in cui Giancaterino è entrato ed è uscito dall’abitazione della vittima, compatibili con i tempi della tentata rapina, dell’accoltellamento dell’anziano e del tentativo da parte dell’omicida di celare l’accaduto incendiando l’abitazione. Alla sua cattura, si è quindi giunti grazie al suo immediato riconoscimento da parte degli inquirenti.

 

Parlano gli investigatori: il servizio del Tg8 e le reazioni dei concittadini