L’Aquila, 52 scuole in ricostruzione dopo il sisma

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Prima del sisma all’Aquila le scuole erano 52, quasi tutte danneggiate dal terremoto del 2009. Di queste 26 sono state ricostruire ed entro quest’anno partirà la ricostruzione o anche la programmazione anche delle restanti

Una grande opera di rinascita che finalmente permetterà agli studenti delle superiori di avere delle strutture adeguate e ai bambini ospitati nei Musp (i moduli scolastici provvisori) di tornare dentro a una scuola vera. A fare il quadro dei futuri interventi è l’assessore alle Opere pubbliche Maurizio Capri, che il 14 giugno nel convegno “Le nuove scuole dell’Abruzzo: l’innovazione possibile” che si è tenuto a palazzo Chigi a Roma, ha descritto le esperienze di costruzione e ricostruzione scolastica mettendo a paragone L’Aquila con altre regioni, tra cui la Sardegna e l’Emilia Romagna. Un evento organizzato dall’Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere sismico, dove le scuole da ricostruzione sono 150.

Non tutte le scuole dell’Aquila torneranno a essere tali: nasceranno dei strutture che accorperanno più plessi scolastici e gli edifici che resteranno liberi saranno destinati alle attività sociali e aggregative, nel centro storico così come nelle frazioni, sulla stessa scia del progetto Memo (Menti in movimento) con cui giovani aquilani hanno proposto di trasformare l’asilo Don Bosco in un centro di aggregazione giovanile.

“A Roma abbiamo fatto una bellissima figura – spiega Capri – abbiamo dimostrato che per primi abbiamo ideato delle linee guida con criteri e indirizzi per la ricostruzione delle scuole (con delibera di giunta del giugno 2015) che anticipano quelle del ministero sul recupero e gli interventi in materia di edilizia scolastica”.

Il fabbisogno per ricostruire è di 100 milioni di euro, di cui 73 già finanziati con interventi anche complessi come quello che sta seguendo il Provveditorato alle opere pubbliche sulla scuola De Amicis (16 milioni) e scuola Mazzini. Di qui ai prossimi anni partiranno altri cantieri, mentre altri sono in progettazione o in appalto.

“Parte dall’Aquila un nuovo modo di pensare l’edilizia scolastica, secondo un nuovo concetto di scuola aperta alla città, vero e proprio centro civico” – spiega la dirigente alla Ricostruzione pubblica Enrica De Paulis – dove avverrà una rivoluzione dal punto di vista del modello pedagogico, che sarà più aderente alle esigenze degli alunni e della comunità circostante”.

Il servizio del Tg8: