L’Aquila, Liceo Cotugno. Cialente: “Non c’è alcuna idea di pianificazione scolastica”

cialente e trifuoggi

La Provincia dell’Aquila ha pubblicato un bando per individuare un’area di 4 ettari per realizzare la nuova sede del Liceo Cotugno. Una notizia che ha scatenato le ire dell’ex sindaco Massimo Cialente.

La Provincia dell’Aquila ha pubblicato un bando per individuare un’area di 4 ettari per realizzare la nuova sede del Liceo Cotugno. Una notizia che ha scatenato le ire dell’ex sindaco Massimo Cialente e dell’opposizione di centrosinistra per i quali amministrazione comunale e provinciale di centrodestra procedono allo sbaraglio. Una scelta, secondo Cialente, del tutto scollegata da qualsiasi idea di sviluppo strategico della città, e avulsa dalla pianificazione, da quanto previsto nel piano di ricostruzione e nel piano regolatore. E la Provincia che non condivide con il Comune la futura programmazione urbanistica scolastica. La passata Giunta aveva proposto un progetto per realizzare nei 9 ettari della Caserma Rossi un “civic center” che ricomprendesse oltre ad alcune scuole, anche spazi culturali, sulla scia di quanto fatto in diverse capitali europee a forte vocazione universitaria (come a Barcellona, Parigi e Berlino, dove il recupero delle caserme militari dismesse è stata un’occasione per riqualificare l’assetto urbano e creare poli culturali o universitari, strutture ricettive o ostelli della gioventù), fino a quando l’attuale amministrazione non ha deciso di cedere, in sostanza, al demanio, parte della Caserma Rossi.

Per quanto riguarda la pianificazione dell’edilizia scolastica, inoltre, il Comune dell’Aquila non si è mai confrontato, rimarca l’ex sindaco, nemmeno con il provveditorato scolastico, che va incontro a un processo di riorganizzazione territoriale (piano di riorganizzazione delle caserme cittadine varato dalla nuova amministrazione di centrodestra d’intesa con la Regione, l’Agenzia del Demanio e il ministero della Difesa).

Accuse circostanziate quelle dell’ex sindaco Massimo Cialente, che rincara:

“Non vorrei che dietro al bando per la Rossi firmato l’anno scorso con il Demanio si nascondesse una manovra di speculazione immobiliare”.

Il servizio del Tg8