Precari della ricostruzione, stamattina incontro a Roma

USRC - UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE CRATERE

Nessuna certezza, nessuna possibilità di crescita professionale e disparità di trattamento contrattuale tra i vincitori del cosiddetto “concorsone”.

Ossia il concorso voluto dall’allora ministro alla Coesione territoriale Fabrizio Barca per creare un bacino di lavoratori qualificati e stabili impegnati nella ricostruzione del cratere sismico del 2009, e gli idonei non vincitori dello stesso concorso, assunti, però, in altre pubbliche amministrazioni con contratto a tempo indeterminato.

Un’anomala situazione quella che viene denunciata da tempo dalla Cgil e anche dall’amministrazione comunale, situazione che incentiva l’emorragia di personale dagli uffici pubblici a discapito della ricostruzione. Situazione aggravata dalla precarietà contrattuale. Questa mattina su sollecitazione del sindacato un incontro con i referenti della Struttura tecnica di Missione, con la sottosegretaria all’Economia Paola De Micheli e con i rappresentanti del Dipartimento della Funzione pubblica.

Al tavolo anche il sindaco Pierluigi Biondi, deciso a chiedere al Governo che si ponga fine a “un indecisionismo che ha generato scontento e una grande mobilità degli assunti, con un terzo dei 128 vincitori del concorso Ripam transitato altrove con le inevitabili conseguenze dei rallentamenti dei cantieri.

Stiamo incalzando il governo – spiega il sindaco Biondi – le mezze soluzioni non ci interessano: senza certezza degli occupati non c’è certezza dei tempi della ricostruzione”.

Anche per i precari dell’immediato post-sisma al momento non sarebbero state concesse le deroghe richieste al decreto Madia per la stabilizzazione e le coperture finanziarie, ma solo una proroga della scadenza dei contratti.

Per il segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti:

 “Il maxi-emendamento al decreto fiscale che prevede lo slittamento dal 2021 al 2023 della condizione sovrannumeraria del personale Ripam assunto dal Comune dell’Aquila e dai Comuni del cratere, rappresenta un semplice e pericoloso rinvio del problema senza assicurare la dovuta stabilità contrattuale ai lavoratori”